Vita da cornuto 13 - Epilogo
Data: 01/06/2020,
Categorie:
Sentimentali
Autore: P1945, Fonte: EroticiRacconti
... rassodate vent’anni fa (regalo di P. per un nostro anniversario).
Mi ha sempre fatto molto piacere lo scorrere di un pisellone tra le mammelle. Con una mano le tengo raccolte sul suo cazzo che va avanti e indietro. L’altra mano è stesa sotto di lui fino a titillarmi il clitoride.
Quando spinge in avanti, la cappella arriva nei pressi della mia bocca e con la lingua riesco a carezzarla. Godo nonostante da oltre venticinque anni sia in menopausa. Non ho mai preso delle pause dal sesso, né fisiche né mentali, e continuo a goderne.
Marco comincia ad andare su di giri. Gli prendo il cazzo in mano e me lo porto in bocca. Si muove a scoparmela con penetrazioni lunghe e totali; sento la cappella entrarmi in gola. Sensazioni stupende!
Guardo P. Mi rimanda un arrapato sguardo carico di amore. Marco è alle strette. Passo a tenere in bocca solo la cappella segandolo con la mano e roteando la lingua sulla punta.
Sta ansimando sempre più forte; sono eccitatissima. È questione di attimi. Apro la bocca più che posso, appoggio la lingua sul labbro inferiore e lo sego.
“Ti sborro in bocca, troia …” Con un lamento di goduria mi spara in bocca diversi schizzi di sperma denso e cremoso. Qualcosa finisce appena fuori le labbra. Mi accarezza i capelli in segno di ringraziamento. Con la bocca piena e aperta mi giro verso P.; è in estasi; davanti ai suoi occhi chiudo la bocca e deglutisco; sta mentalmente godendo il mio godere. Questo è amore. Prendo dal tavolo un bicchiere di vino ...
... e lo mando giù pulendomi la bocca. Mi butto tra le braccia del mio amore che mi stringe forte e mi bacia in profondità.
“Ora?” “Ora!”
Getto lo sguardo intorno. Tutti capiscono che è il momento.
I nostri figli vengono a salutare il padre. Anna e Ornella versano qualche lacrima. P. con un diniego del capo fa loro capire che non vuole tristezze.
Si siedono tutti a semicerchio intorno a noi due. Rimane una luce sola sopra di noi mentre il resto della stanza è in penombra. Sono tutti in silenzio a guardare lo spettacolo. Gli ho calato i calzoni fino alle caviglie.
Gli riempio di bacini la parte bassa del ventre, poi passo all’interno delle cosce, e quindi al perineo.
“Godi, amore …” mentre strofino i capezzoli sul suo attrezzo.
Ha capito che gli voglio praticare un pompino lento e mentre io continuo mi parla:
“Grazie amore,
grazie di essere stata una moglie troia e fedele,
grazie per le corna e anche per i dispiaceri perché far la pace è stato ancor più bello,
grazie per la vita piena che mi hai dato,
grazie per questi magnifici figli,
grazie per il godimento, per la sborra che hai tirato fuori dai miei coglioni,
e grazie per il gran piacere che mi stai dando ancora.”
Lo sto lavorando ai fianchi dell’asta e poi salgo in cima a solleticare il buchino e di nuovo percorro il filetto con la punta della lingua. Faccio tutto con lentezza, non c’è fretta.
Gli succhio i capezzoli; mi prende la testa tra le mani e mi bacia ancora.
“Ti son ...