1. Eneide Postmoderno-Dell’esplorazione dell’isola e della morte di Sullastius.


    Data: 28/05/2020, Categorie: Erotici Racconti, Etero Voyeur Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... entrare, se ti va.-, disse, -Forse all’interno troveremo risposte.-.-O troveremo nemici pronti a ucciderci.-, tentò di scherzare Cassius.-Beh, chi non risica…-, iniziò Sullastius. L’altro sospirò. “Eccoci.”, pensò.-Già. Chi non risica non rosica. Ma la domanda che mi pongo sempre più spesso é se noi siamo ancora in grado di rosicare.-, ammise. Sullastius lo guardò con uno sguardo curioso.-Che vuoi dire?-, chiese. Cassius annuì, era il momento di dire le cose come stavano.-Quanto ancora, o mio buon amico? Quanto ancora dovremo vagare per mari stranieri, scartando luoghi ameni e pacifici o convivenze con popoli a noi affini per perpetuare l’inseguimento della tanto decatanta terra promessa di cui Janus ha parlato?-, chiese, -Non sei stanco? Non desidereresti anche tu fermarti, metter radici, fare famiglia, vivere tranquillamente gli anni che ancora ci saranno donati dagli déi?-, la raffica di domande proseguì, il tono di Cassius più emozionato. Non si curò di guardare in viso Sullastius.-Noi siamo qui a vagare di isola in isola, in un pellegrinaggio che Janus dice essere necessario, ma sulla base di cosa? Di cosa?! Perché continuare? Non dovremmo forse cercare di coltivare la nostra felicità qui e oggi, fratello? Non é forse nostro diritto?!-, domandò.-Dimmi, Sullastius, mio buon amico! Non sei forse d’accordo con me?-, chiese Cassius.
    
    Sullastius sospirò. Se lo sentiva. Sentiva che non avrebbe dovuto accettare di separare la squadra. E sapeva, con palese chiarezza che ...
    ... c’erano anche altri coinvolti in tutto ciò. Si ricordò della sfida di Aniseus a Janus prima dell’approdo presso i Lotofagi. I pezzi presero ad andare al loro posto, tutti.Con precisione millimetrica, il milite si rese conto che aveva due possibilità.Accettare o rifiutare. Mai, mai sarebbe riuscito a fingere.L’affetto per Cassius si scontrò con la consapevolezza che Janus era il loro comandante.Dovere contro sentimenti personali. Sullastius espirò.Era sempre stato un uomo tutto d’un pezzo. La sua scala dei valori era semplice.Gerarchia, onore, famiglia. Fine. E in quel momento, seppe cosa fare.-No, fratello. Non concordo.-, disse, -E penso che tu, e chiunque abbia come te deciso per questa follia dovrebbe fermarsi, ora. Per amor tuo non dirò nulla a Janus ma ti esorto a evitare di proseguire con quest’idea.-. Vide la delusione sul viso di Cassius.-Realmente é ciò che credi?-, chiese questi. Vedendolo annuire, sospirò.-Speravo, credevo che almeno avessi potuto capire, anche solo per poco, anche solo un istante.-.Poi fu tutto rapido, rapidissimo. Sullastius intuì la mossa prima che Cassius la facesse ma reagì in ritardo rispetto a lui. Il colpo energetico lo trapssò, un dolore bruciante che lasciò il posto ad un freddo gelido, atrocementre inumano, mentre cadeva a terra di schiena, scagliato oltre la porta del tempio. Cassius lo guardò, due mute lacrime sulle gote.-Speravo, credevo che u avessi capito, fratello.-, disse.-Traditore…-, ebbe la forza di mormorare Sullastius mentre ...