Amanda e il suo padrone (3a parte)
Data: 26/05/2020,
Categorie:
Trans
Autore: StellaTroia, Fonte: Annunci69
Quella notte restai a dormire in camera sua.
Ero stanchissima, entrambi eravamo molto stanchi ma, nonostante ciò stentavo ad addormentarmi.
Giacomo era veramente bravo a scopare e il suo modo di essere autoritario, porco, Padrone, faceva venire fuori tutta la mia troiaggine.
Sotto i colpi decisi del suo cazzo mi sentii veramente posseduta, molto troia, mi aveva fatto ribollire il sangue.
Sentivo ancora la fighetta anale dolorante, intorpidita, aperta, quasi mi sembrava che l'aria mi entrasse dentro. Una sensazione molto piacevole nonostante un po' di bruciore.
Giacomo, esausto, si addormentò quasi subito, a pancia all'aria, nudo, bellissimo, con un braccio piegato sopra la testa che metteva in mostra la bellissima peluria della sua ascella.
Io estasiata avvicinai il viso per sentirne il profumo e, facendo attenzione a non svegliarlo, con una mano accarezzavo delicatamente il suo petto villoso fino a raggiungere il suo bellissimo cazzo.
Non so come né quando ma, alla fine mi addormentai in quella posizione con una mano sul suo ventre. Più che sonno era un dormiveglia, ero un po' agitata, ogni tanto aprivo gli occhi e mi ci voleva qualche secondo per capire dove mi trovassi.
Ad un certo momento sentii un po' di fastidio al buchetto, aprii gli occhi e, restando immobile, notai che Giacomo piegato su di me stava introducendo il plug nella mia fighetta anale, quindi io inarcai un po' il bacino per agevolargli l'introduzione. Lui, per assicurarsi che era ...
... correttamente alloggiato nel mio canale, lo ruoto' in senso orario per un paio di volte e, dandomi una pacca sul culetto, mi sussurrò in un orecchio:
"Troia, ti ho detto che devi tenerlo sempre nel culo, ogni volta che puoi, anche quando dormi, però vedo che continui a non ubbidire ai miei ordini. Bene. Sappi che subirai una punizione per questo. Adesso continua a dormire cagna"
Io restai ferma così come mi trovavo, stanca ma felice delle sue attenzioni verso di me.
Era ormai l'alba e quel giorno avevamo il volo di rientro a Napoli alle 14 ma prima avevamo una riunione in ufficio per la chiusura dei lavori, quindi mi alzai velocemente e ritornai nella mia camera per prepararmi e sistemare il mio bagaglio.
Intanto Giacomo stava ancora dormendo.
In ufficio la mattinata trascorse normalmente e quindi ripartimmo.
Eravamo arrivati in aeroporto un'ora prima della partenza ma, come come spesso accade, l'aereo avrebbe ritardato di un'altra ora, quindi nell'attesa facemmo una sosta al bar per mangiare un panino e prendere un caffè.
Mancava poco all'imbarco, Giulio e Giacomo stavano ancora mangiando il loro panino, io avevo già finito quindi mi alzai per andare in bagno a rinfrescarmi un po' il viso.
Nell'aprire la porta dei bagni mi accorsi che anche Giacomo si era alzato e stava venendo nella mia direzione.
Conoscendolo bene, pensai ad una delle sue, non so perché ma pensai che stava venendo da me per me ed ero un po' preoccupata, mi potevo aspettare di tutto ...