1. Al supermercato.


    Data: 20/05/2020, Categorie: Feticismo Masturbazione Autore: Laura151079, Fonte: xHamster

    ... incazzata"
    
    "Fuck you" gli avevo risposto, un po' troppo da maleducata forse ma ero insolitamente infastidita e senza un vero motivo.
    
    In fondo voleva solo corteggiarmi ed essere corteggiata deve fare sempre piacere.
    
    Probabilmente quando aveva ironizzato sull'uso dei cetrioli avevo sentito invadere la mia privacy, anche perché in fondo in fondo l'uso del cetriolo per me era quello.
    
    Tornata a casa pensavo a quello che era successo ed ero sempre di più convinta di aver esagerato.
    
    Antonio era un bel ragazzo, non me lo sarei di certo trombato, sono molto sicura e decisa di quello che faccio, ma perché negarsi una trasgressione di un caffè con un bel ragazzo?
    
    Scaricando la macchina, guardavo il suo interno e il mio pensiero iniziava a volare alto.
    
    Ma si sta davvero comodi in questa auto?
    
    Salita a casa mettevo nel frigorifero quanto acquistato.
    
    Naturalmente anche i cetrioli.
    
    Chissà perché il mio pensiero era ancora quello. Facevo una strana similitudine tra i cetrioli e
    
    il pacco di Antonio.
    
    Indossavo un abito in lana lungo e dei stivali. Non indossavo i collant ma dei calzettoni di lana lunghi che arrivavano a metà coscia.
    
    Sentivo che mi stavo eccitando.
    
    Mi guardavo dentro il riflesso del forno posizionato a colonna nella cucina.
    
    Mi vedevo sexy.
    
    Avevo alzato la gonna, preso un cetriolo e l'avevo messo dentro le mutandine.
    
    Mi guardavo nel forno, vedere quel cetriolo dentro le mutandine mi eccitava.
    
    Avevo poi di nuovo coperto ...
    ... il tutto con l'abito.
    
    Avevo fatto il pacco insomma.
    
    Continuavo a guardarmi nel forno, non si vedeva proprio bene.
    
    Ma questo mi eccitava ancora di più, perché il non vedere bene aumentava la mia immaginazione, dovevo sembrare un uomo e il non vedere in qualche modo mi aiutava a confondere la cosa.
    
    Da sopra l'abito avevo iniziato a strofinare il cetriolo, prima lentamente poi sempre più velocemente.
    
    Pensavo che fosse l'uccello di Antonio, glielo stavo strofinando sempre più forte, su giù, su e giù, su e giù.
    
    Il movimento della mia mano diventava sempre più veloce, su e giù, su e giù, su e giù.
    
    sarei andata avanti per ore, mi eccitava quel movimento. Sembrava proprio che stessi facendo una sega ad Antonio.
    
    Non ce la facevo più, mi faceva male il braccio.
    
    Avevo allora alzato una gamba come se l'avessi avvinghiata ai fianchi di Antonio e con l'elastico delle mutande completamente spostato mi stavo infilando un cetriolo nella passerotta.
    
    Non era lo stesso che mi ero infilata nelle mutandine ma un altro che avevo abbondantemente leccato e salivato al punto giusto.
    
    Per me era l'uccello di Antonio che mi penetrava nella passerotta.
    
    Lui in piedi che spingeva ed io che lo sentivo sempre più dentro.
    
    Spingevo il cetriolo quasi a farlo scomparire, me lo sentivo quasi in gola.
    
    Davo dei colpi forti, come se Antonio me lo stesse spingendo sempre più a fondo.
    
    Gli orgasmi erano a ripetizione ma ero sempre eccitata. non avrei smesso su e giù su e ...
«1234...»