1. Falsa testimonianza


    Data: 10/05/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Viaggiante, Fonte: Annunci69

    ... cover band locale, senza pretese, ma il repertorio è talmente farcito di classici che fila via liscio e diverte gli spettatori, i più spigliati dei quali dopo poco cominciano a ballare.
    
    Dopo una ventina di minuti scorgo tra la folla Luciana con due boccali di birra, che mi viene incontro.
    
    “Ho messo a letto il morto” dice porgendomi un bicchiere.
    
    La conversazione non è facile a causa del volume alto della musica, ma nemmeno necessaria: ci limitiamo a “ballicchiare” sul posto, facendoci vicendevolmente qualche moina.
    
    Luciana è divertitissima e lusingata dal mio oramai totalmente disinibito frugare con gli occhi il suo decolté, e nel piroettarmi attorno si avvicina sempre più alla mia patta.
    
    Io non mi faccio certo pregare: le afferro i fianchi per guidarne la danza e le faccio sentire il pacco, che comincia a dare sensibili segni di vita.
    
    Il concerto diventa per noi un momento di graduale coinvolgimento fisico, ad ogni occasione cerchiamo i nostri corpi con la scusa del ballo e ci facciamo sempre più audaci nelle movenze e nel nostro approccio fisico.
    
    Ormai è evidente che Luciana si è “ingolosita” devo smettere di bere, vado al bar a prendere una bottiglia d’acqua. Mentre me la bevo con foga, Luciana mi sbuca di lato e mi spinge verso il bancone affollato di gente.
    
    “Anch’io ho sete”, mi dice aprendo la bocca come un uccellino chiede il cibo alla madre.
    
    Sono pressato fra lei ed il bancone del bar, in mezzo ad altra gente, ho qualche difficoltà ...
    ... persino a dirigere la bottiglia verso la sua bocca aperta.
    
    Mentre disseto Luciana ormai del tutto brilla, sento nel pigia pigia la sua mano aperta che mi accarezza l’uccello da sopra i pantaloni…. “Ho una gran voglia di limonare”, mi dice avvicinando la sua bocca alla mia.
    
    D’istinto mi ci fiondo, affondando la mia lingua nella sua bocca, che con impeto inizia a danzare con la sua.
    
    La sua mano continua a rimanere salda sul mio pacco, mentre la mia cerca faticosamente di sollevarsi fra la calca e le afferra una tetta.
    
    “Basta! Ci possono vedere.” mi dice prima di uscire dalla folla.
    
    La stagione è solo agli inizi, ed in spiaggia ci sono solamente poche sdraio protette da paravento e piuttosto vicine agli stabilimenti. Il buio aiuta, ma non possiamo rimanere così esposti.
    
    La nostra eccitazione ci aiuta a trovare una soluzione rapidamente: è sufficiente prendere una sdraio e spostarla al di là del paravento, che quindi diventa una efficace barriera fra noi e gli sguardi indiscreti.
    
    Mentre controllo che la situazione sia tranquilla, Luciana mi molesta un orecchio con la lingua e continua ad accarezzarmi la cerniera dei pantaloni.
    
    Adesso posso finalmente esplorarle l’interno cosce, la mia mano non fatica a spostare lo striminzito perizoma, e le mie dita trovano strada facile, salutate dalla già umida accoglienza della sua figa.
    
    “No, quella non te la posso dare, non me la sento. Però non ti farò andare a casa gonfio” mi dice Luciana sedendosi sulla sdraio e ...