1. La migliore amica (seconda parte)


    Data: 09/05/2020, Categorie: Lesbo Autore: alebardi, Fonte: Annunci69

    ... definitivamente in estasi. Rimasi ancora un secondo ad ammirarle il culo, ora completamente nudo, poi lei si girò e rimasi paralizzata nel trovarmi a non più di venti centimetri dalla sua fica.
    
    Negli ultimi tre giorni mi ero chiesta un milione di volte come potesse averla. Ora scoprivo che la teneva molto curata. Il pelo era una striscia verticale nera corvina. Era tagliato abbastanza corto e lasciava libero spazio alla vista per godere delle sue grandi labbra, che vedevo gonfie e trasudanti sesso.
    
    Fece un piccolo passo verso di me e me la trovai ancora più vicina.
    
    “Hai mai toccato la fica di un’altra donna?”, mi chiese.
    
    “No, mai…”.
    
    “Vuoi farlo?”.
    
    Anche questa volta non ebbe bisogno di insistere. Allungai la mano destra e cominciai ad accarezzarla in mezzo alle gambe. Chiusi gli occhi e mi lasciai galleggiare nel piacere di quel contatto. La sentii morbida, calda e bagnatissima.
    
    Aprii gli occhi e alzai lo sguardo, incrociando il suo. Rimasi ancora qualche secondo con gli occhi persi nei suoi, mentre continuavo ad accarezzarla dolcemente in mezzo alle gambe.
    
    “Oddio, Nadia… sei fradicia…”.
    
    Sorrise: “è fradicia per te, tesoro! Non sai quante volte ho desiderato questo momento… Eli, dai… sdraiati!”.
    
    Non vedevo l’ora. Mi allungai sul materasso fino a raggiungere il cuscino, e rimasi distesa a pancia in su.
    
    Lei girò intorno al letto e venne a sedersi sul bordo del lato destro.
    
    Mi accarezzò lentamente il seno e poi si chinò sulle mie labbra. Mi ...
    ... baciò dolcemente e mi sussurrò: “sei mai stata legata al letto?”.
    
    Rimasi un attimo inebetita. Non mi aspettavo una domanda del genere, ma ormai avevo oltrepassato ogni limite e la mia risposta fu più pronta di quanto avrei potuto immaginare: “qualche volta…”.
    
    “Ti piace?”.
    
    “Si…”.
    
    Si staccò da me e aprì il primo cassetto del comodino che stava in parte al letto e ne tirò fuori due manette. Cazzo, non ci potevo credere; aveva preparato tutto.
    
    In un silenzio irreale, mi prese le mani e me le portò a stringere le sbarre di ferro che stavano dietro alla mia testa e, con movimenti rapidi e sicuri, mi ammanettò entrambi i polsi.
    
    Stavo impazzendo. Ero eccitata come non ricordavo di essere stata mai. Sapevo che lei aveva la fica fradicia, ma la mia era un oceano caldo di umori nel quale si sarebbe potuti affogare.
    
    Si piegò ancora con le labbra sulle mie e ci soffiò dentro: “e bendata? Sei mai stata scopata bendata?”.
    
    Ricambiai il suo soffio: “siii… oddio, Nadia… fallo…”.
    
    La vidi frugare ancora nello stesso cassetto, dal quale tirò fuori una benda nera lunga e larga.
    
    Me la mise sugli occhi e me la legò dietro la nuca. A quel punto ero completamente cieca. Non vedevo più nulla e, istintivamente, rilassai ogni mio muscolo e chiusi gli occhi preparandomi al piacere che quella donna meravigliosa mi avrebbe saputo dare in quella che avrei per sempre ricordato come la prima esperienza lesbica della mia vita.
    
    La sentii muovere e poi, pochi secondi dopo, le sue ...
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