La migliore amica (seconda parte)
Data: 09/05/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: alebardi, Fonte: Annunci69
ALESSANDRO BARDI
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Nei giorni successivi all’esperienza che avevo avuto con la mia migliore amica, Nadia, nel bagno di un locale gay in cui ci eravamo baciate appassionatamente, cercai di tornare alla mia vita di sempre. Non riuscivo però a togliermi dalla mente l’idea di quello che avevo fatto. La follia della sua lingua nella mia bocca e sul mio seno, le sue mani su di me, il suo sapore, il suo profumo, e la sensazione di avere sempre il suo culo nelle mie mani mi tennero per tre giorni in uno stato di tensione continua.
Come facevo a non pensare alla sua proposta? Venerdì sarebbe rimasta a casa da sola e mi aveva invitata ad andare da lei. Sapevo perfettamente cosa sarebbe successo se avessi accettato. Avremmo fatto l’amore e sarebbe stata la mia prima esperienza lesbica. Ma ero pronta? Questa era la domanda che nei giorni che mi separavano da quella data mi ero fatta almeno mille volte, e ancora non ero riuscita a trovare una risposta definitiva.
Il solo pensiero mi devastava, ma il tempo passava, e avrei dovuto prendere una decisione. Era una specie di conto alla rovescia. Ogni minuto superato dalle lancette dell’orologio era un minuto in meno al venerdì sera. La sola idea di sentire il sapore della sua fica nella mia bocca mi mandava fuori di testa, e non capivo se a prevalere era un senso di piacere o di smarrimento. Avevo paura, e quando ci pensavo mi tremavano le gambe.
Ogni tanto mi tornavano in mente le sue parole: “… anch’io ho fatto fatica ad ...
... accettare l’idea di essere un po' lesbica …”. Porca troia. Forse ero bisex anch’io e avevo passato i trentotto anni della mia vita a negarlo a me stessa.
Ed ora quella diavoletta tentatrice della Nadia, con i suoi trentasei anni, il suo corpo stupendo, i suoi capelli castani e i suoi occhi scuri e penetranti, con il suo seno sodo e il suo culo perfetto mi stava mettendo davanti ad una realtà che mi sconvolgeva.
Fu giovedì pomeriggio il momento in cui ruppi l’ultimo degli indugi che mi bloccavano il cervello. Le scrissi un messaggio: “ciao Nadia. Ok per domani sera. A che ora ci vediamo?”.
Quando cliccai “invio” mi tremavano le mani, e quando, pochi minuti dopo, sentii il suono del telefono che annunciava l’arrivo di un nuovo messaggio, pensai di impazzire.
Era lei: “ottimo!!!! Sono molto, molto contenta!!! Vieni alle nove. Un bacio…”.
Già, “un bacio”. Solo a leggere quella parola mi sentii vibrare.
Due ore dopo mio marito tornò a casa e ci mise meno di venti minuti per capire che c’era qualcosa di particolare nell’aria: “Eli, c’è qualcosa che non va? Mi sembri strana. Sei pensierosa…”.
Ovviamente negai con decisione: “no, no, tutto ok”.
Gli tenni nascosti i miei tormenti, così come gli tenni nascosto il fatto che, non riuscendo a prender sonno, mentre lui si era già addormentato da un pezzo, mi alzai dal letto e mi chiusi in bagno, dove cedetti finalmente all’istinto, accettai definitivamente i miei desideri e mi masturbai selvaggiamente immaginando la ...