La migliore amica (seconda parte)
Data: 09/05/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: alebardi, Fonte: Annunci69
... sul mio collo e le sue mani sui bottoni della camicia, che fece saltare più velocemente di quanto avrei potuto fare io. Ancora una volta seguii l’istinto, e mentre lei mi sfilava la camicia, io mi slacciai il reggiseno che buttai per terra, offrendo le mie tette al suo piacere.
Mi guardò un secondo e mi disse sottovoce: “Eli, il tuo seno mi ha sempre fatto impazzire…”, poi si piegò leggermente su di me e si tuffò sul mio petto, prendendo a leccarmi e palparmi ovunque.
Passai alcuni minuti accarezzandole i capelli mentre la sua lingua sui miei capezzoli mi stava dando un brivido sconvolgente. Mi lasciai sfuggire: “oddio, Nadia… mi piace un casino…”.
Lei si tirò su, mi prese entrambi i capezzoli tra le mani, me li strizzò forte, e accompagnò il mio mugolio sussurrandomi: “cazzo, Eli… ho una voglia pazzesca di fare l’amore con te…”.
Poi si alzò senza staccarsi dai miei capezzoli, obbligandomi ad alzarmi davanti a lei: “mmmhhhh…”, il mugolio di piacere che uscì dalle mie labbra si mischiò alla sua voce: “vieni… andiamo a letto…”.
Non feci alcuna resistenza. Anzi, la seguii velocemente portandomi addosso una voglia devastante di fare sesso con lei.
Quella in cui entrammo era una camera molto grande. Al centro troneggiava un letto che aveva una testata con sbarre in ferro battuto, mentre sulla destra, appoggiato alla parete, un grande specchio si sarebbe goduto le nostre immagini e ce le avrebbe rimandate indietro.
La Nadia mi fece sedere in fondo al letto ...
... e rimase in piedi davanti a me.
“Guardami!”. Il suo fu un ordine semplice, ed io ubbidii senza alcuna resistenza. Cominciò a spogliarsi lentamente. Mi fece uno spogliarello veramente eccitante e, mentre sentivo la temperatura del sangue salire ad ogni secondo che passava, ammirai il suo fantastico corpo restare coperto solo dal reggiseno e dalle mutande. Quando si tolse il primo e rimase con il seno nudo, non potei resistere alla tentazione di allungare le mani per accarezzarlo. Mi lasciò fare. Era sodo e grosso; bellissimo. Le accarezzai dolcemente i capezzoli, che aveva lunghi e spessi.
La sua voce era caldissima: “ti piace?”.
“Cazzo, Nadia… sei bellissima… oddio… i tuoi capezzoli, così grossi… mi fanno impazzire…”.
“Perché non me li lecchi?”.
Non me lo feci ripetere due volte. Mi alzai e mi tuffai su di lei. Sentire il suo capezzolo sinistro nella mia bocca, sulla mia lingua, mi mandò fuori di testa. Istintivamente allungai la mano sinistra sul suo culo. Sentii la sua pelle a contatto con la mia; aveva indossato un tanga veramente minimalista.
“Ti piace il mio culo, eh?”.
Mi staccai dal suo seno: “oddio, Nadia… hai un culo perfetto…”.
Mi spinse indietro e caddi sul letto, ritrovandomi seduta davanti a lei.
“E allora guardalo…”. Si girò e lasciò ai miei occhi il piacere sconfinato di riempirsi delle bellissime forme delle sue natiche, separate da una sottilissima striscia di tessuto nero, che lei prese a sfilarsi con una lentezza che mi mandò ...