Verità e fantasie di un quattordicenne - Racconti Erotici

Verità e fantasie di un quattordicenne

... per acchiapparmi, ma con più di quaranta anni sulle spalle lui, io quattordici, gli sfuggii e mi misi a correre in direzione dei bagni. Mi inseguì e lì mi raggiunse. Io avevo primeggiato nello scatto, lui nella distanza. Nel locale, con gli orinatoi da un lato e le cabine dall’altro, non c’era nessuno. Mi afferrò mettendomi una mano in mezzo alle gambe e l’altra dietro la schiena per sollevarmi in aria. Per paura di cadere mi afferrai a lui stringendogli le braccia al collo. Quello che fu poco più di un momento mi sembrò eterno. Una mia guancia toccava la sua. Mi sentii sciogliere, rilassai tutta la muscolatura e chiusi gli occhi, quasi fossi andato in estasi. Non so quanto tempo restammo avvitati l’uno all’altro prima che i miei piedi toccassero di nuovo il pavimento. Quando lo fecero e fui lasciato, non alzai il capo, tremavo e lui sempre scherzoso, prendendomi il mento tra le dita mi alzò la testa e disse.

- Hei, hei, cucciolo, tranquillo, rilassati, è tutto ok, non è successo niente, sono il solito rompi c …. Ti voglio bene Flavio.

Non dovevi andare al cesso?

Ci vediamo al campo.

E uscì.