Verità e fantasie di un quattordicenne - 5
Data: 08/05/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69
... che il male si diffonda spontaneamente tra gli uomini, e anche tra le donne.
Pensateci, potete dire che tutte le cose che avete fatto nella vita, le avete fatte tutte scientemente, consapevoli, qui sta il bello, delle sue conseguenze?
Io no.
E se non sono stato io a farlo, chi mi ci ha spinto?
È stato il diavolo o, per par condicio, anche l’angelo custode, a seconda che ho operato in male o in bene. Sono loro a essere in contatto col mio subconscio, con la mia anima, che gli è stata affidata, ed è lì che lavorano.
Insomma, quello che voglio dirvi è che un quattordicenne, o a volte anche più piccolo in età, può lanciare delle provocazioni, di cui non è neanche consapevole. Ma poi, permettetemi una considerazione. La natura ha fatto le cose in modo che a quattordici anni, o anche prima, un adolescente diventa capace di fecondare. Perché questa cosa, la maturità sessuale insomma, non si manifesta a diciotto anni, l’età in cui la legge ha deciso che si è responsabile delle proprie azioni?
Se qualcuno sa rispondere me lo dica. Intanto riprendo a raccontare dal punto in cui Marco tiene in mano il pisello di Flavio e, conoscendo la reazione che il ragazzo ha già avuto in un precedente contatto con lui, prima che succeda qualcosa di imbarazzante, prima che al quattordicenne venga duro, Marco molla il cazzo e lo dice.
- Lo mollo prima che diventi un’arma pericolosa, e per questo mi metto anche le mutande.
Anche questa sua battuta provoca una risata ...
... collettiva.
È arrivato il momento di mettersi a dormire e dopo il passaggio di tutti nel bagno, il nudo integrale finisce e sono tutti e tre in mutande.
Uno dei ricordi più dolci dell’allora quattordicenne, oggi trentenne, viene vissuto in questa notte quando padre e figlio vanno a dormire nel letto matrimoniale del padrone di casa.
Padre e figlio sono distesi entrambi sullo stesso fianco, uno dà le spalle all’altro. Tra loro non ci sono parole, troppo difficile trovare quelle giuste, c’è un gesto però che ristabilisce tutto.
Vittorio allunga il braccio libero e la sua mano si posa sul petto del figlio. A quel contatto, Flavio scivola verso il padre fino a si sfiorano.
Il risveglio al mattino ha il profumo del caffè che Marco ha fatto. Sul tavolo ci sono tazzine, la zuccheriera, tovaglioli e cucchiaini, una confezione da mezzo litro di latte a lunga conservazione. Il primo a uscire dalla camera da letto è Vittorio.
- Buongiorno Marco, che buon profumo.
- Dormito bene?
- Meravigliosamente
- Versati il caffè, c’è anche il latte, se ti va di aggiungerlo.
- Vado prima in bagno
Qualche secondo dopo, con la porta del bagno da lasciare aperta, si sente gorgogliare l’acqua in fondo alla tazza per il getto di piscio che vi cade dentro.
- Senti che cascata, scommetto che tra poco si sentirà anche la tua.
Marco si sta rivolgendo a Flavio che si è appena affacciato alla porta della camera.
- Sì, la devo fare.
- Potevate farla a due voci.
- E perché non ...