1. La ragazza con l'orecchino di perla - capitolo 15


    Data: 08/04/2018, Categorie: Trans Autore: Bellastronza69, Fonte: Annunci69

    ... cinghie.
Le indossammo.

“Chi di voi due sarà la mia assistente?” Disse.
    
    “IO IO!” Urlò Henrietta. 
“Ma brava! Come siamo volenterose. Allora ho qualcosa per premiarti.” 
Prese un flûte da terra e ci mise il cazzo dentro.
    
    Iniziò a pisciare.
    
    Si contenne, perché non lo riempì nemmeno per metà.
Tirò fuori il pene, lo puntò verso Henrietta ed iniziò a pisciarle addosso.
    
    Poi, iniziò a masturbarsi con violenza e venne dopo nemmeno un minuto nel flûte.
Lo porse ad Henrietta. 

“Tieni, mia piccola schiava. Ecco il premio che ti meriti.”
“Grazie, padrona” disse mentre prendeva il flûte.
    
    “Facciamo un brindisi. Alla nostra nuova schiava” disse Mallory.
    
    Henrietta alzò il flute e bevve tutto il contenuto.
    
    “Ma come sei brava. Ci sono altri vestiti per te sul divano. Indossali, abbiamo del lavoro da fare. Quanto a te invece…” e portò pollice ed indice al mio mento.
“Siediti.”
    
    Mi chinai, cercando di trovare un punto dove non fosse sporco di piscio.
    
    “Oh no, brutta troia.” Urlò Mallory dandomi un calcio in faccia.
Io rotolai a terra, cadendo di schiena nel piscio. 
Con il suo stivale dal tacco 20, Mallory iniziò a premere sulle mie palle. Sembrava volesse bucarmele.
Iniziai a piangere.
    
    “Oh, la piccola piange? Peccato.” Disse.
    
    “Padrona, come posso esserle utile?” Henrietta apparve di nuovo al suo fianco.
Oltre alle vecchie cinghie, adesso indossava un grembiule da cameriera e delle autoreggenti. Ai piedi, anche lei delle scarpe di vernice.
    
    “Schiava, puliscila ...
    ... e asciugala, possibilmente con la lingua. Poi vestila. Torno tra qualche minuto. Prima mi devo dedicare a quella gran puttana che sta gemendo di lì. Se non è pronta, sai cosa succederà, vero?”
    
    Henrietta annuì. 
Mentre Mallory andava da sua madre, Henrietta mi fece alzare.
    
    Iniziò a leccar via il piscio dalla mia schiena. Poi le cosce, i polpacci, i piedi.
Sentivo la sua lingua passare tra le dita dei piedi.
Tornò su e con un panno morbido mi asciugò i capelli.

“Indossa queste, ti prego.” Disse porgendomi delle autoreggenti a rete.
Ubbidii. 
“Ecco le scarpe.” Anche per me, décolleté di vernice nera. Ma quante ne avevano comprate.
Le misi.
“Scusami Paola. Devi mettere questo attorno al collo.” Lo agganciai leggermente.
“Non ci siamo.” Disse e lo strinse fino a farmi male.
Adesso respiravo a fatica.
Agganciò un guinzaglio al mio collare e mi disse: “Andiamo, la padrona aspetta.”
    
    Andammo da Mallory e le sue due mamme.
Quello di Sophia era uno spettacolo macabro dal quale non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Martha rideva di gusto, mentre Sophia provava ad abbaiare.
Ad ogni tentativo fallito, Martha la prendeva a frustate mentre Mallory le faceva colare dello sperma finto sugli occhi, divertendosi mentre Sophia si agitava per riprendere a vedere qualcosa.
    
    “Oh, siete qui, finalmente. Mamma, basta così. Non ha senso dedicarsi ad una troia consumata. Abbiamo carne fresca. 
Schiava, te la sei meritata. Divertiti”

“Grazie padrona” disse Henrietta.

Mallory tirò via dal ...
«1...345...»