1. La ragazza con l'orecchino di perla - capitolo 15


    Data: 08/04/2018, Categorie: Trans Autore: Bellastronza69, Fonte: Annunci69

    ... è lancinante. Dovete darmi una mano a camminare fino alla sala, vi dispiace?”
    
    La prendemmo sottobraccio e ci dirigemmo verso il soggiorno.
    
    “Ma guarda un po’ chi abbiamo qui! La più grande troia che abbia mai conosciuto” disse Martha. Sentii la sua voce ma non riuscì a vedere lei.
    
    All’improvviso tutte le luci si spensero. Poi, con un sonoro “Tlack” si accese una luce rossa proveniente da una striscia di LED posizionati sul soffitto.
    
    “Lasciatela a me” disse Martha. 
Noi la lasciammo andare. 
Illuminata dalla sola luce rossa, la figura di Martha finalmente apparve. Era vestita come sua figlia e in mano reggeva il dildo con cui ci eravamo divertite prima.

“Piegati, schifosa sodomita.” Disse.
    
    Sophia si piegò e Martha le infilò quell’enorme dildo nel culo, senza nemmeno inumidirlo.

Sophia gettò un grido lancinante ed iniziò ad ansimare.
Mentre le teneva fermo il dildo sul culo, Martha le disse: “Piegati, adesso”
    
    Sophia si piegò ansimando. Martha recuperò dal tavolo quella che sembrava essere una gag ball e gliela mise in bocca.
    
    Sophia iniziò ad ansimare e a mugolare.
    
    “Voi due andate avanti. La padrona vi aspetta. Io invece mi divertirò con la mia schiavetta. Vero, piccolina?”

Sophia biascicò qualcosa.
Martha si slacciò una cinta che non avevamo notato avesse in vita.
La piegò. 
“Allora, come ti chiami” disse Martha
“Pohphia” biascicò Sophia.
“NON HO CAPITO BENE!” Urlò Martha tirandole una sonora cinghiata sul culo.
    
    “FOFIAA” urlò.
“ANCORA NON È ...
    ... CHIARO!” E le tirò un’altra cinghiata, questa volta colpendole l’ano.
    
    Sophia disse ancora una volta il suo nome, questa volta in maniera sempre più simile ad un latrato di un cane.
“MA SEI UN CANE?” E le tirò un’ulteriore cinghiata, questa volta sulla vagina.
    
    “Se sei un cane, allora, a cuccia!” E la frustò ancora.
Sophia molto lentamente si girò e si sedette emulando un cane che si mette a cuccia e guardò con gli occhi pieni di lacrime Martha.

“Abbaia, cagna!” Disse.
    
    Provò ad emulare un cane anche con la voce, ma non riusciva a parlare.

“Che cane di merda!” E la cinghiata colpì il viso.
Poi si girò verso di noi e colpì con violenza prima sua figlia, poi me.

“CHE CAZZO ASPETTATE”
    
    Noi indietreggiammo ed andammo in fondo al soggiorno.
Mallory apparve da dietro una tenda, in mano aveva un flacone e due cinture di castità.
    
    “Mettetele, puttanelle. Avete goduto troppo in questi giorni, non credete?”
Ce le porse. Henrietta prese la sua e iniziò ad indossarla. Quando feci per prendere la mia, lei me la tolse.

“Ah ah” disse in tono canzonatorio.
“Bella mia, sei troppo protetta. Siediti.”
Così feci. Poi lei mi rovesciò il contenuto del flacone sul seno. Iniziò a massaggiare e i miei seni si sganciarono come per miracolo.
    
    “Apri le gambe.” Disse.
    
    Seguii i suoi ordini. Mi scappellò l’uccello e me lo bloccò all’interno di una gabbietta che mi stringeva tantissimo.
    
    Ritornò dietro la tenda e tirò fuori una busta.
    
    “Vestitevi, brutte schifose.” Disse, porgendoci delle ...
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