1. Lupo rosso - 1


    Data: 04/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    La vita scorreva tranquilla a Lindisfarne, scandita dal ritmo liturgico dell’abazia. I monaci lavoravano, pregavano, e soprattutto cercavano di diffondere tra i selvaggi pagani la parola e gli insegnamenti di Nostro Signore.
    
    Le estati si succedevano agli inverni, le primavere agli autunni, ma nulla cambiava nella vita regolare dell’abazia, come nulla cambiava nella vita di Ethwood, se non il lavoro, che si faceva più pesante di anno in anno.
    
    Ethwood era un servo dell’abazia: ancora bambino, i suoi lo avevano venduto ai monaci, non potendosi permettere, nella loro indigenza, di nutrire un’altra bocca; e appena la sua costituzione glielo aveva permesso, i monaci lo avevano messo a guadagnarsi il poco pane che gli veniva dato. Ciò nonostante, nonostante la fatica e gli stenti, Ethwood era diventato un bellissimo giovane, dal corpo asciutto e armonioso, e dagli occhi d’un verde più intenso delle acque del mare in certi giorni di bonaccia. Aveva ormai superato i diciotto anni, ma non vedeva cambiamenti nell’orizzonte della sua vita: neanche li concepiva, del resto, come non concepiva l’esistenza di un altro mondo al di fuori delle alte mura dell’abazia.
    
    Scalzo, la tunica rimboccata in vita, le gambe schizzate di liquame, Ethwood era intento alla pulizia della porcilaia, quella mattina.
    
    La porcilaia era alquanto discosta dal corpo dell’abazia, oltre le stalle e le latrine, onde il fetore non offendesse le delicate narici dei monaci: fu questo forse, oltre ai grugniti ...
    ... isterici dei maiali che scorrazzano per il recinto, a non fargli sentire il fracasso del grande portone che veniva sfondato; come non avvertì le urla di guerra dei norreni che si avventavano sulla chiesa, dove i monaci erano riuniti per le funzioni religiose.
    
    Fu quando le urla si avvicinarono, che Ethwood realizzò che qualcosa non andava. Sul momento non si rese conto della situazione; ma quando, spiando tra le fessure dell’alta staccionata, vide il terribile spettacolo dei monaci terrorizzati, che fuggivano, cercando un riparo, e dei guerrieri inferociti che li inseguivano, fracassando all’uno la testa con l’ascia insanguinata, all’altro trapassando la schiena con l’enorme spada, capì che stava succedendo anche da loro quanto aveva sentito raccontare di altre città e abazie: erano giunti i razziatori norreni, i diavoli pagani nemici di Dio, che portavano strage e distruzione dovunque arrivassero!
    
    Quella consapevolezza per un momento lo paralizzò, gelandogli il sangue nelle vene; poi, d’istinto si guardò attorno a cercare un rifugio…
    
    Ma cosa poteva costituire un nascondiglio che lo mettesse al sicuro da quei demoni? Le gambe gli tremavano, quando, facendosi largo fra i maiali impauriti, corse al cancelletto, lo spalancò e si lanciò per un vicoletto, rischiando di scivolare ad ogni passo per i piedi impiastricciati di liquame.
    
    Si ricordò che c’era un foro nelle mura, dietro le latrine, attraverso il quale le deiezioni scolavano fuori: pensò, allora, che se fosse ...
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