1. Vertigo, un incubo vissuto due volte – Prima Parte


    Data: 02/05/2020, Categorie: Cuckold Tradimenti Voyeur Autore: Bateman80, Fonte: RaccontiMilu

    Erano passati esattamente due mesi dall’incidente in moto.
    
    Il destino, spesso beffardo, volle che quel giorno coincidesse con il mio ventisettesimo compleanno. La scarsa visibilità di una serata umida e viscida nell’hinterland milanese, un’auto che sopraggiunge improvvisamente all’incrocio, una minima distrazione, ed ecco che “un vero e proprio incubo ad occhi aperti” ti rapisce senza darti preavviso. Una sensazione che non avevo mai provato sino ad allora. Fortunatamente ero ancora vivo, me l’ero “cavata” con una distorsione (con conseguente trauma fibro-cartilagineo) al ginocchio e diverse contusioni alle mani. Ma, poiché le sfortune non vengono mai da sole, nell’impatto con l’asfalto avevo riportato anche la frattura del coccige. Risultato: dopo i primi due mesi di autentico calvario in ospedale, tra operazioni e notti insonni, ero finalmente rientrato a casa per proseguire la lunga convalescenza tra le mura domestiche. Al mio fianco, grazie al cielo, c’era lei, Anna, la mia fidanzata. Stavamo insieme da due anni e avevamo una bellissima intesa in tutto. Anna era il tipo di ragazza che mi aveva sempre intrigato. Ventitré anni, sul metro e sessanta, capelli neri lisci che incorniciavano un visino dolce con occhi azzurri da cerbiatta, una terza di seno abbondante ed un magnifico culo tondo e sodo, modellato da ore di palestra. Era una ragazza per bene, posata, tranquilla e a letto era un’amante perfetta. Adorava fare l’amore e la cosa che più mi mandava in estasi era ...
    ... quel suo modo di partire in maniera tenera e aggraziata, da gattina amorevole, per poi aumentare il ritmo in un crescendo da amante focosa e instancabile. Tuttavia, i traumi del post-incidente finirono per ripercuotersi inesorabilmente sulla mia vita quotidiana e, di riflesso, anche su quella di Anna… In altre parole, sulla nostra vita di coppia. La notte, tra il dolore al coccige e il dover restare immobile con la gamba sollevata, non riuscivo quasi mai a chiudere occhio. Di giorno, invece, ero bloccato su una sedia a rotelle. Le giornate, ormai piatte e monotone, consistevano in due o tre ore al computer (di professione sono web designer), qualche ora di dormi-veglia intontito dagli antidolorifici e il tempo restante davanti alla TV. Anna lavorava come impiegata presso una banca del centro, e gli unici momenti che potevamo trascorrere assieme erano le serate e i fine settimana a casa.
    
    Una mattina, essendomi accorto della mancata consegna della spesa da parte del ragazzo del supermercato (aveva lasciato le buste al piano inferiore), chiesi aiuto all’inquilino che abitava sotto di noi. Dal balcone, gli spiegai il disguido e mi rispose che ci avrebbero pensato lui e la moglie a riportami la spesa e che sarebbe stata l’occasione per presentarsi. La coppia, formata da Franco e Patrizia (entrambi sulla cinquantina), si era infatti da poco trasferita nel nostro condominio. Per sdebitarmi della cortesia, ne approfittai per invitarli a cena da noi la sera stessa, in modo che ...
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