1. Ricercati


    Data: 28/04/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... saporito. Tutto qui. Non vogliamo mica ammazzarti. Allora, stai buono?” e lui fa cenno di si con la testa. Lo liberiamo stando ben attenti che non ne approfitti per scappare. Inaspettatamente, la sua prima parola è
    
    “Grazie”.
    
    “Grazie di che!?”
    
    “Grazie per dimostrarmi che mi desiderate. Ma perché usare certi metodi? Che volete farmi?” dice in tono ironico. Ha capito benissimo che cosa vogliamo, infatti “Ah, già, vi servono due buchi. E allora perché litigare. Io ho due buchi e posso ‘aiutarvi’ contemporaneamente”.
    
    “Insieme!? Che puttana sfacciata. Peggio di Quirino”.
    
    “Già, con Quirino abbiamo fatto sempre uno per volta”.
    
    “Non so chi sia questo Quirino, ma io sono certamente meglio”. Con le mani ci afferra il pisello ancora moscio sotto il tessuto dei jeans e ce lo strizza per farcelo indurire e non ci mette molto a farcelo diventare barzotto. Poi, senza togliere le mani, si protende verso Roberto per baciarlo. Le loro lingue si intrecciano ma per poco perché poi passa a me. Io però gli afferro la testa e lo costringo ad un bacio più profondo e lungo. Voglio fargli capire che siamo noi a comandare e lui sarà solo il nostro buco svuotapalle.
    
    Vado quindi verso una delle sedie, trascinandolo con me. Mi siedo a gambe aperte e, con una mano sulla testa, lo faccio accovacciare tra le mie cosce. Il mio bozzo è più che evidente: se ne vede la lunghezza verso il fianco sinistro. Gli tengo la testa facendogli strofinare il musetto sopra. Nel frattempo, Roberto si ...
    ... sta spogliando completamente. Lui mi guarda dal basso con gli occhi impauriti velati di lussuria.
    
    Il cazzo comincia a farmi male, chiuso com’è nei jeans. Mi apro il bottone, tiro giù la lampo e, alzandomi un pochino, mi abbasso calzoni e mutande fino a metà coscia. Gli arriva una scudisciata della mia mazza sulla guancia. Rimane attonito di fronte alla grossezza e lunghezza dell’attrezzo ancora non completamente duro (che vuol dire avere degli antenati africani!).
    
    “Che aspetti, puttana. Prendilo in bocca. Fammi vedere se sei bravo come dici”.
    
    Lo afferra con una mano e si infila subito in bocca la cappella. Ci gira la lingua intorno. Non è proprio pulito ma capisco che il sapore gli piace. Lentamente le tumide labbra avanzano lungo l’asta. Lecca e succhia avanti e indietro, ogni volta ingurgitandone di più. Arriva alla sua mano che, intanto, mi sega. Ne avrà dentro almeno 15 centimetri. Fa sempre più fatica. Mi piace come pompa ma voglio di più.
    
    “Togli la mano, zoccola. Apri la gola”. Obbedisce, lo premo sulla nuca e io glielo pianto tutto dentro strozzandolo. Qualche secondo e glielo sfilo dalla bocca per fargli riprendere fiato. Il cazzo è tutto lucido di bava e un filo lo collega al suo labbro inferiore.
    
    “Capito come devi fare?”. Non aspetto neppure un suo cenno e glielo riaffondo tutto. Si appoggia alle mie larghe cosce pelose ed esegue l’ordine alla perfezione, facendosi mancare il fiato da solo più e più volte.
    
    Roberto, infoiato dalla scena, se lo sta ...
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