Ricercati
Data: 28/04/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... per il nostro (ed il suo) piacere. E’ la prima sera senza di lui e già ci manca. Lancio l’idea.
“Mi hanno detto che, in questo parco, di notte, ci vengono i froci a rimorchiare. Che ne dici se ne abbordassimo due e ce li facciamo?”
“Ma ci stanno cercando e le nostre facce l’avranno già fatte vedere nei telegiornali. Ci riconosceranno”.
“Non è detto. Ne avranno parlato solo al tg della sera e mica tutti stanno attaccati alla tv”.
“Mah, non so. Può essere pericoloso”.
“Senti, io non ce la faccio e non mi va di risolvere con una sega, perché non mi risolve niente. Ho bisogno di buchi”. Ci pensa su, poi
“Va bene, andiamo. Ma tu lo sai dove stanno?”
“Giriamo un po’ e troveremo il posto”.
Così usciamo dal prefabbricato e andiamo in cerca di prede per il nostro sollazzo. Niente. Un deserto, a parte qualche vecchio bavoso che, con la scusa della passeggiata del cane, è in cerca come noi. Da questi ci nascondiamo tra i cespugli. Dopo un bel po’ di tempo, quando ormai pensiamo di dover rientrare senza aver combinato niente, vediamo a distanza un bel ragazzetto. Biondo come il nostro Quirino. Avrà una ventina di anni.
Prontamente ci sediamo su una panchina davanti alla quale sarebbe passato. Tutti e due a gambe aperte e con la mano a pasturgnarci la patta gonfia. Siamo due bei manzi: quarantenni, alti, ben piazzati, pelosi. Roberto ha la barba folta e nera e io un paio di baffi alla mongola altrettanto neri. Certamente cadrà nella nostra trappola. Infatti, ...
... quando ci sta passando davanti, si ferma e, spudoratamente, ci osserva, si lecca le labbra e ci fa un sorriso.
“Ehi, ragazzino. Che ci fai qui tutto solo a quest’ora?”
“Non sai che potrebbe essere pericoloso?”
“Ecco… io… volevo…”, fa lui.
“Non è che volevi questo?” e mi indico il pacco.
“Oppure preferisci questo?”, fa il mio amico indicando il suo.
“Se pure fosse?”, dice lo sfrontato. Ci alziamo e gli andiamo vicini per fargli paura, sormontandolo con la nostra altezza.
“Beh, se fosse, tu dovresti assaggiare il mio”.
“E perché?” mi fa Roberto indispettito. “Perché non il mio?”
“Perché l’ho visto prima io”, gli rispondo. Benché amici, ci guardiamo un po’ in cagnesco. Presi dalla foja, però, ci coaliziamo e, in quattro e quattr’otto, assaliamo il bel ragazzo. Roberto lo afferra da dietro, gli blocca i polsi e gli tappa la bocca, mentre io lo prendo per le caviglie. Così conciato, lo trasciniamo prima verso un boschetto e poi via verso il capanno. Durante il tragitto non ci facciamo mancare una palpatina al suo culetto. Lui si dimena, scalcia, ma per fortuna nessuno ci vede. Quando siamo dentro si calma, sembra rassegnato non potendo fare niente, lui così gracile, per resistere alla nostra forza.
“Dobbiamo svuotarci i coglioni e abbiamo bisogno di due bei buchi da riempire”, dice apertamente il mio compagno di fuga.
“Vedi, ricchioncello” gli dico. “Hai la bocca che ti puzza ancora di latte e vorremmo farti assaggiare un altro tipo di latte, più ...