1. Amici di ieri


    Data: 27/04/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Ja, Fonte: EroticiRacconti

    ... che lo feci di proposito e fece uno scatto lontano da me. Rise nervosamente mettendosi tipo in posizione di difesa, e allora allargai le braccia facendo due passi verso di lui come per braccarlo; scappò per le scale di corsa urlandomi “Vaffanculooo!” e mi risedetti ad aspettarlo.
    
    Tornò. “Stavo per mandare una squadra di ricerca” dissi. “Tranqui che la chiama tua mamma dopo che ti salto addosso io, se non la pianti” ribatté. “Fammi un favore la prossima volta” - continuò - “se mia mamma ti chiede ancora di venire qua a studiare dille di no per favore” e sorrise, perché era sarcastico. Lo era perché (ma io non potevo ancora saperlo) non voleva rischiare di sembrare serio; non voleva rischiare che io non tornassi davvero più a casa sua.
    
    “Dai oh, andiamo all’indice del libro” - tentati di smuoverlo - “vediamo che collegamenti possiamo fare con storia e francese”. Abbassammo entrambi gli occhi, lui sospirò; una manciata di secondi e mosse le gambe che sentii urtare contro le mie. Sentivo la mia pelle toccare la sua, ma non si scostò, della serie “Come NON gestire l’imbarazzo”. Ero così immerso a leggere, anche per non pensare alle nostre gambe che continuavano a toccarsi, che non mi accorsi che si era staccato dal libro e s’era messo sbracato sulla sedia guardando verso di me con le mani conserte. “Guardati le mie foto su Instagram se mi devi fissare, che lì sono messo meglio” dissi sarcastico. “Daje Davideee, mettici pure tu però! Cazzo sembri morto” al che mi rispose ...
    ... “Dai ma cosa devo fare, non c’ho voglia...” - sbuffò guardandosi in giro - “Andrà come deve andare, non c’ho voglia di far nulla... e poi c’ho caldo!” esclamò scoprendosi per un istante l’addome quasi per farsi aria con la maglietta. Sospirai. “Ho capito ma tua madre magari s’incazza pure con me se non combiniamo nulla... e poi oh almeno io mi devo preparare” lo presi in giro; lui non disse nulla, accennò una smorfia e si perse guardando nel vuoto. Proseguii: “Dai oh, te fai quello che vuoi, rilassati, ma almeno finché tua madre non esce di casa io sto qua a far qualcosa, mica che scende di colpo e a combinare nulla trova entrambi”. Mi sembrò pensieroso in quel momento, come a elaborare bene qualcosa prima di dirla. Di colpo si rasserenò e si alzò sbuffando: “Oh Ale cosa vuoi per fare collegamenti tra le materie anche per me?” e si mise a ridere facendosi cadere malamente sul divano. “Niente... tanto mica ci vuole molto eh, sei te sfaticato” - “A posto allora, grande l’Ale” e si allungò a riaccendere la Playstation.
    
    Non reagii; e non tornai nemmeno a leggere quel che stavo leggendo. Semplicemente mi fermai a fissarlo da dietro mentre si sdraiava sul divano sollevato di aver schivato il rischio di fare qualcosa di produttivo. Sembrava andare così fiero di riuscire a fregarsene pure delle cose importanti che quasi mi veniva da ammirare la sua capacità di vivere in modo tanto leggero, tanto spensierato e sereno, mentre invece io spendevo le giornate rimproverandomi di non stare ...
«1...345...»