1. UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE


    Data: 27/04/2020, Categorie: Etero Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu

    ... mi porgeva. Ogni tanto, appoggiava il bicchiere alle mie labbra, e mi faceva bere un sorso di vino, per separare i sapori . Oppure un pezzo di pane, un grissino. Godevo dei sapori, godevo dell’attesa tra un boccone e l’altro. Ogni volta che aprivo la bocca, la sorpresa di scoprire un nuovo gusto mi eccitava, mi coinvolgeva.
    
    Pian piano, sentivo che accanto a me la sala si stava riempiendo. Il silenzio era appena turbato dalla musica di sottofondo, e dai fruscii che gli altri commensali facevano nel muoversi nell’ambiente. Non sapevo quante persone ci fossero, ma avvertivo la loro presenza.
    
    Ad un tratto, una bocca si avvicinò alla mia, e mi baciò dolcemente. Sentii il profumo di Paola.
    
    “Ciao” mi sussurrò baciandomi nuovamente.
    
    “Ciao, Paola. Sono felice che tu sia qui” le risposi cercando di sciogliere la benda che mi impediva di vederla.
    
    La sua fresca mano mi impedì di continuare. “Continua a mangiare, Jill. Io sono qui con te. “ mi disse sottovoce.
    
    “E’ la tua serata, Jill. Serena ha organizzato tutto per te, per darti il benvenuto tra noi” mi disse Paola, mentre continuava ad imboccarmi dolcemente.
    
    Ogni tanto mi asciugava le labbra con un tovagliolo morbidissimo, poi mi sfiorava con un tenero bacio, e riprendeva a porgermi il cibo.
    
    Il piatto caldo arrivò dopo poco, ed erano delle piccole conchiglie di pasta, con un sugo alle melanzane . Una meraviglia.
    
    Il gioco ogni tanto si fermava, per farmi prendere fiato. L’attesa era colmata dalle carezze di ...
    ... Paola, che non fermava le sue mani dolcissime che mi accarezzavano il viso, scivolavano sugli occhi, sulle labbra, poi tornavano tra i capelli. Cercavo il suo viso, accarezzavo il suoi fianchi, raggiungevo la testa, giocavo con i suoi capelli. Ma lei si allontanava un poco, e piano riprendeva ad accarezzarmi con una dolcezza infinita.
    
    “E’ la tua festa, Jill. “ ripeteva sottovoce.
    
    Stranamente non sentivo affatto la pesantezza di stomaco. I cibi che avevo mangiato erano cotti in modo perfetto, e gli ingredienti che Serena aveva utilizzato, erano sicuramente i migliori, naturali.
    
    Sentivo un po’ di torpore, certamente dovuto al vino.
    
    Ogni tanto una mano diversa, un profumo diverso si avvicinava a me, e si alternava a Paola. Non ero in grado di riconoscerli, ma cercavo di imprimermi nella memoria quei gesti, quegli odori per poterli ritrovare in seguito, una volta mi fosse stata tolta la benda dagli occhi.
    
    Giunse il momento di assaggiare i dolci, la frutta, il dessert. A piccoli pezzi, gustai la frutta ricoperta da cioccolato caldo, i minuscoli bigné ripieni di crema, un budino profumato alla rosa, un semifreddo al sapore di torroncino.
    
    Al vino rosso era stato sostituito un moscato profumatissimo, e la mia testa vagava dolcemente tra i sapori ed i profumi, cullata dalle carezze e dai baci di Paola.
    
    Piano piano, sentivo un leggero torpore che saliva alla testa, e mi accorsi che stavo per addormentarmi nel piacere più intenso.
    
    “Riposa, Jill. Lasciati andare. ...
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