1. UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE


    Data: 27/04/2020, Categorie: Etero Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu

    ... sei fatta…”protestai debolmente.
    
    “Non devi preoccuparti per questo… ho intenzione di farti fare un bel ripasso, stanotte.”
    
    Entrai nella cabina della doccia, mentre la sentivo scendere le scale.
    
    “Fai in fretta, Jill. Ti aspetto” disse ad alta voce. Poi sentii la porta che sbatteva.
    
    Mi lavai rapidamente, e restai qualche minuto sotto il getto d’acqua calda.
    
    In camera mi attendeva la montagna di indumenti, e sopra tutto, una simpatica tuta a righe azzurre e blu. Infilai un paio di boxer , un maglioncino a dolcevita, e sopra tutto la tuta.
    
    Mi guardai allo specchio… avevo l’aria di un ragazzino. Presi dall’armadio un paio di mocassini, e tornai in bagno per asciugarmi i capelli. Erano diventati lunghi, con il ciuffo che cadeva continuamente sugli occhi. Presi il rasoio elettrico, e mi ripassai il viso, per cancellare ogni traccia di barba, ed infine mi lavai i denti. Ero quasi pronto.
    
    Pensai di riordinare in fretta, rimettendo tutto nell’armadio. Mi preoccupava il ritorno, di notte, stanco e magari un po’ brillo… il letto pronto sarebbe stato il miglior rifugio.
    
    Quando finii il lavoro, corsi in cucina, dove presi al volo una bottiglia di vino, ed uscii, bussando subito dopo alla porta di Serena.
    
    Dall’interno sentivo il suono di una musica dolce, tranquilla.
    
    “Entra, Jill. Ancora non hai imparato le consuetudini? Non abbiamo niente da nascondere, noi!” mi disse la voce della mia amica da lontano.
    
    Nella casa si sentiva un magnifico profumo di ...
    ... cibo.
    
    Sul grande tavolo della sala, alcuni piatti erano già allineati. Erano gli antipasti, sistemati in modo splendido: carote, zucchini, cetrioli tagliati in modo artistico facevano apparire quei piatti come opere d’arte.
    
    “Sei bravissima, Serena. “ le dissi appena la trovai in cucina, circondata da pentole e cucchiai.
    
    “Ma in quanti saremo?” chiesi incuriosito.
    
    “Non ne ho la minima idea. Chi vorrà venire sarà il benvenuto” rispose mentre assaggiava del cibo da un cucchiaio gigantesco.
    
    “Almeno sai dirmi per quante persone stai preparando?” incalzai
    
    “Per una decina di bocche affamate”.
    
    “Sei carino, Jill. Mi piaci. Ora metti questo grembiule e comincia a mettere nei piatti di portata le cose che ti passo. Fallo con tutto il tuo amore. E la fantasia. Ricorda che ogni piatto deve essere bello, oltre che buono. I pezzi devono essere piccoli, per poter essere mangiati con la forchetta, senza necessità del coltello,ma anche presi con le mani. Le tue mani, o le mie.. o quelle di qualcun altro. “
    
    “Tutto freddo? Non ci sono piatti da servire caldi?” chiesi guardandomi intorno.
    
    “Ogni cosa a suo tempo. “ sentenziò la maestra.
    
    Mi impegnai a guarnire piatti di pasta fredda, polpettoni farciti, perfino patatine novelle. Avevo realizzato una piccola piramide di patate, e questo fece sorridere Serena, compiaciuta.
    
    Mi divertivo un mondo a ricavare da prezzemolo, carote, capperi, e quanto trovavo in frigorifero o sul tavolo, forme strane, disegni, piccole sculture ...
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