1. UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE


    Data: 27/04/2020, Categorie: Etero Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu

    ... subito.
    
    “Pensi che altrimenti lo zio Giampi mi avrebbe preso nel suo condominio?”
    
    Feci un balzo sulla sedia.
    
    “Lo zio Giampi? Vuoi dire che il marito di Serena è tuo zio? Ma che casino!”
    
    “OOOps… scusa. Mi sembra che allora tu non sappia niente di noi”
    
    “Penso che sia venuto il momento di parlarne, non ti pare? Finalmente svelato il motivo per cui siete tutti così …particolari?”
    
    “Te ne parlerà Serena. Io ti chiedo solo di non stupirti. E sappi che piaci a tutti. Tra poco inizieremo a contenderci il privilegio di stare con te…” sorrise alzandosi.
    
    “Spiritosa! “ mi alzai. I nostri visi furono per un attimo vicini. I suoi occhi incontrarono nuovamente i miei, in silenzio.
    
    “Mi hai colpito, Paola” le sussurrai.
    
    “Anche tu, Jill” disse abbassando lo sguardo
    
    “A che ora vai a casa? Posso accompagnarti… a piedi?” le chiesi sfiorandole appena una mano.
    
    Rimase immobile. La mano ferma, come impietrita.
    
    Alzò gli occhi e mi guardò con lo sguardo più dolce che avessi mai visto. Sentii un tuffo al cuore.
    
    Tutto il sentimento, il turbamento, la tenerezza erano racchiusi in quegli occhi.
    
    “Lascio qui la macchina. Vengo a piedi con te.” Disse con un filo di voce. Mi accorsi che le sue mani tremavano leggermente. La sfiorai di nuovo.
    
    “Abbiamo le mani fredde” mi sorrise imbarazzata.
    
    “E’ l’emozione…” le risposi.
    
    Mi venne più vicina, e con un guizzo mi diede un bacio sulla guancia. Poi corse via.
    
    “Aspettami. Prendo le mie cose”.
    
    Riprese l’aspetto ...
    ... della donna-manager, e sparì dietro il banco.
    
    Camminammo fianco a fianco lentamente, in silenzio. Aveva una borsa di cuoio a tracolla, ed alla luce del giorno il suo viso era ancora più luminoso, gli occhi più espressivi. E le labbra lucide, rosa pallido. Aveva messo un lucida labbra trasparente. Avevo voglia di baciarla subito, tanta era l’attrazione che provavo per lei.
    
    Teneva un braccio lungo il fianco, e le nostre mani si toccarono.
    
    La presi per mano, e lei strinse subito la mia, quasi non aspettasse che quel momento.
    
    “Siamo arrivati” mi disse quando fummo al cancello del giardino di casa. Non volevo lasciarla andare, era troppo bello stare vicino a lei. Ma per nessuna ragione avrei voluto bruciare le tappe, fare qualcosa che avrebbe potuto turbare quei momenti così intensi.
    
    La accompagnai fino alla base delle scale. Salì il primo gradino lentamente, poi il secondo, il terzo.
    
    La vedevo allontanarsi, ma non riuscivo a staccare gli occhi da lei.
    
    Si volse di scatto, ed in un lampo fu di nuovo accanto a me. Mi strinse in un abbraccio fortissimo, e mi baciò la bocca con forza. Poi si staccò, rossa in viso, e fuggì rapidamente.
    
    Eravamo tornati ragazzini, con l’emozione della prima volta.
    
    “Jiiiilllll!” mi chiamò Serena dalla finestra.
    
    “Ciao Serena!”
    
    “Dove sei stato?”
    
    “ A mangiare un panino in paese”
    
    “Aspetta” disse chiudendo la finestra.
    
    In un attimo fu davanti a me, spalancando la porta.
    
    “Hai un’aria strana! Cosa ti è successo?” chiese ...
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