1. UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE


    Data: 27/04/2020, Categorie: Etero Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu

    ... con aria preoccupata.
    
    “Ho conosciuto Paola”
    
    “Mamma mia che effetto! Jill! Sei sconvolto!”
    
    “E’ magnifica” le dissi
    
    Mi abbracciò con tenerezza.
    
    “Si, è magnifica. Ora capisco cosa ti sta succedendo. “
    
    “Serena… sono pazzo? Sto male come una bestia. O sto bene? Non capisco più niente. L’ho lasciata da tre minuti, e farei una follia pur di tornare accanto a lei”
    
    “Vado da lei. Se la conosco bene, anche lei sarà sconvolta”
    
    “dalle un bacio da parte mia.”
    
    Mi diede un buffetto sulla guancia, e chiuse la porta alle sue spalle, cominciando a camminare per il sentiero che porta alla palazzina di Paola.
    
    “Serena!” le gridai
    
    Si fermò, voltandosi.
    
    Le sorrisi. Lei ruotò l’indice sulla tempia, facendomi capire in un istante cosa pensava di me.
    
    Appena in casa, spalancai le finestre. Avevo bisogno di aria fresca, nel vano tentativo di riprendere il controllo dei miei pensieri.
    
    Ma il ricordo ricorrente di quel bacio sulle scale, mi metteva i brividi.
    
    Andai al camino, deciso ad accendere il fuoco. Mentre i primi ceppi cominciavano a crepitare, accesi lo stereo, e lasciai che il sintonizzatore trovasse una stazione radio.
    
    Poi sedetti sulla poltrona di fronte al camino, e mi rilassai guardando il fuoco che danzava per me.
    
    Trascorsi un tempo infinito in quello stato di trance, continuando ad aggiungere legna, e soffiare per far riprendere vigore alle fiamme.
    
    I miei pensieri erano rapiti da Paola.
    
    Paola che mi guardava, Paola che lavorava, Paola ...
    ... che mi parlava, Paola che mi stringeva, mi sfiorava, mi baciava. Il suo sguardo, le sue mani, il suo piccolo corpo scattante.
    
    Mi sarebbe bastato andare alla finestra per vederla. Ma preferivo indovinare i suoi movimenti, i suoi pensieri.
    
    Serena era già rientrata. Avevo sentito la porta chiudersi, ed ora sentivo i rumori nella sua casa. Forse il marito era già uscito, o forse dormiva.
    
    Guardavo l’orologio, pensando all’ora in cui Paola sarebbe uscita a piedi per andare al lavoro. Mi avrebbe cercato? Sarebbe venuta da me per chiedermi di accompagnarla?
    
    Camminai nella penombra, per raggiungere la finestra che dava al suo appartamento.
    
    All’interno non c’era alcuna luce. Paola doveva essere già uscita per andare al lavoro. E non mi aveva cercato.
    
    “Scemo sentimentale!” mi dissi quando uno specchio mi rimandò l’immagine di un Jill spettinato, con la faccia da rimbambito.
    
    Uscii velocemente. Una passeggiata nel bosco avrebbe probabilmente dato una svolta alla mia giornata inconcludente.
    
    Camminai a lungo, prima nella penombra, poi nel buio totale, sentendo intorno a me la presenza di mille animali notturni. Senza la luna, la notte era umida, odorosa, piena di scricchiolii e leggeri rumori.
    
    Con passo veloce, camminavo senza conoscere la strada, seguendo l’asfalto della piccola via che si inclinava in lievi salite, per poi scivolare nuovamente in brevi discese.
    
    Quando sentii che le gambe reclamavano un po’ di sosta, entrai nel folto del bosco, tra gli alberi ...
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