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UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE
Data: 27/04/2020, Categorie: Etero Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu
... piccolo chignon. Portava un vassoio di legno, su cui erano adagiati alcuni gamberoni scottati alla griglia. Sulla tavola non c’erano posate, ma solo alcune ciotole con salse colorate. Un solo piatto, tre bicchieri al mio posto. Sonia si avvicinò a me, e prese con due dita un gamberone. Lo intinse leggermente in una salsa colorata, e lo portò alla mia bocca. Lo strofinò leggermente sulle labbra, ed io lo addentai. Si ritrasse leggermente, facendo cenno di no, di non farlo. “mordilo con le labbra” mi disse, facendo il gesto di infilarlo nella sua bocca. Ne lasciò un pezzetto fuori, e si avvicinò con la bocca alla mia. Lo presi con le labbra, sfiorando le sue, e ne mangiai un pezzo Proseguì con il secondo gamberone, che però intinse in un’altra ciotola. Era piccante, ma molto saporita. Sentivo lo sguardo di Edo, anche se non ne percepivo la presenza fisica. Sicuramente doveva godersi lo spettacolo dalla porta socchiusa della cucina. Sonia fece per prendere il terzo gamberone, ma le cadde in terra. Feci il gesto di raccoglierlo, ma mi fermò. Si chinò, voltandomi le spalle, e scese lentamente giu, giu fino a terra, lasciando che il vestito di seta si alzasse per scoprire le sue gambe, inguainate in calze a rete. Aveva un reggicalze nero, ed un minuscolo tanga che lasciava scoperto un sederino tondo e bellissimo. Si alzò, voltandosi leggermente per guardare la mia espressione, e rimesso il gamberone sul vassoio, tornò in cucina lentamente. Poco dopo ...
... entrò Edo. E mi lasciò a bocca aperta. Aveva una camicia di seta blu attillatissima, ed un paio di pantaloni di pelle nera che lo fasciavano molto stretto. Le sue forme erano in evidenza, ed il suo petto, liscio e leggermente muscoloso, si lasciava intravedere dall’allacciatura sbottonata. Portava una zuppiera con una strana minestra, di colore bianco, calda e profumata. Tuffò un cucchiaio di argento nel liquido, e lo portò alla mia bocca. Lo bevvi lentamente,mentre con l’altra mano mi accarezzava i capelli. Era una meravigliosa minestra di panna e pesce, leggermente piccante. Temevo fosse troppo calda, ma la temperatura era perfetta per sorbirlo. Non sapevo dove mettere le mani, e cominciai a toccare le sue gambe, ma Edo mi fece cenno di fermarmi. Con il corpo sfiorò la mia schiena, e sentii la sua protuberanza diventare più consistente. Era la prima volta che sentivo il contatto con un maschio, e la cosa mi dava un piacere sottile. Nel porgermi il quarto cucchiaio, Edo finse di rovesciare un po’ di liquido sul mio viso, lasciandolo colare sulla camicia. Si affrettò a posare la zuppiera, e con mani esperte, mi slacciò la camicia e la gettò sul divano poco lontano. Poi si avvicinò con fare studiato, ed il viso fu vicinissimo al mio. Attese un attimo la mia reazione, e poiché non ne ebbi alcuna, estrasse la lingua e piano piano cominciò a leccare la minestra che mi aveva sporcato il mento, ed era scivolata sul collo. Sentivo un piacere dolcissimo al ...