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UN CONDOMINIO MOLTO SPECIALE
Data: 27/04/2020, Categorie: Etero Autore: chicco52, Fonte: RaccontiMilu
... Micky che vi siete conosciuti, e quindi sei ormai della compagnia. Avrei bisogno che tu facessi un salto da noi, perché è caduta la riloga di una tenda della sala, ed ho bisogno di qualcuno che la regga mentre salgo la scala. Non c’è nessuno in casa, e neppure Edo, che di solito rientra presto, è ancora tornato. Puoi? Se non ti disturba, naturalmente!” “Certo. Vengo subito. Davvero non vuoi entrare? Tanto io salgo a vestirmi e sono pronto in cinque minuti” “No, torno a preparare le scale. Vieni quando puoi” e si allontanò. Come al solito non avevo chiesto il nome, ma il suo viso era carino, sapeva di pulito. Una piccola coda di cavallo raccoglieva i capelli biondo cenere. Le labbra sottili, gli occhi di un azzurro pallido. Il corpo era magro, quasi non si percepiva la presenza dei seni, appena accennati sotto la camicia. Nel vederla allontanare, notai le sue gambe lunghe dentro un paio di jeans scoloriti, e gli scarponcini che sembravano aver camminato nelle paludi più fangose. Corsi in camera, ed indossai sul corpo nudo un paio di pantaloni della tuta, e la giacca che chiusi con la cerniera lampo . Un paio di scarpe leggere e fui subito fuori. Bussai leggermente alla porta, che solo il giorno prima avevo aperto con determinazione. Venne ad aprire la ragazza, che mi ringraziò di essere stato velocissimo. Andammo in sala, e davanti alla grande finestra che conoscevo dall’esterno, si trovavano due scale. Una di tre gradini, l’altra molto più ...
... alta. “Io salgo sulla scala alta, e tu su quella piccola. Così puoi passarmi la riloga. “ Disse cominciando a salire. Guardavo il suo corpo sottile, e mi divertivo ad immaginare la sua pelle sotto la ruvida stoffa dei jeans. “Ecco… ci sei? Ti sei incantato?” rise la ragazza. Salii i tre gradini e le allungai il lungo bastone pesante. Lo afferrò con entrambe le mani,, ma perse l’equilibrio e rischò di cadere. Con un balzo ripresi la riloga per darle stabilità. “Grazie. Hai i riflessi prontissimi!” mi disse quando l’affanno per lo spavento si placò. “Non è il tuo mestiere” le dissi “lascia fare a me. Scendi e facciamo l’opposto” Vedevo che nel gesto di scendere le gambe le tremavano, e la toccai leggermente, facendola scivolare sul mio corpo. Quando il suo viso giunse all’altezza del mio, si staccò, ma non mi sfuggì l’esitazione di un attimo. “Sonia” mi disse porgendomi la mano. “Jill” risposi portando la sua mano alle mie labbra con gesto simil-galante “Non smentisci la tua fama, eh?” disse ritraendosi. “Fama? Ma se sono appena arrivato! Cosa ne sai della mia fama?” “Io so tutto. Anzi, tutti sappiamo tutto. Questo è un condominio molto particolare. Un giorno fatti raccontare come è nato, e come mai siamo tutti amici, complici, spesso anche amanti” Salii sulla scala, mentre Sonia mi porgeva la riloga. La agganciai in un attimo. “ora però devi tenerla alzata con un bastone, perché possa agganciarla anche dalla tua parte” le dissi. “Vado a ...