Come sodomizzo la cognata
Data: 26/04/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69
... gridare e a gridare con quanto fiato aveva in corpo.
"Oh, si, si, così va bene!" disse Luigi, piegandosi in avanti con abbandono scatenato e abbracciandola stretta per l’addome.
"Urla, urla se vuoi… ma fatti sfondare!!… Voglio sfondarti… Urla ancora, dai, fammi sentire che ti sto aprendo il culo… fammi sentire tutto il tuo dolore!!". Lei continuò a gridare mentre si sentiva grattare le pareti già infiammate del canale asciutto e corrugato. I testicoli di Luigi, carichi di sperma, sbattevano di tanto in tanto contro la sua vagina contratta. Più si spingeva in profondità, più lei sentiva aumentare il dolore e le lacerazioni.
Ormai Luigi aveva spinto il pene fino alla base, fino ai testicoli e stava pistonando quel sedere così tanto desiderato. Ma ancora più del dolore fisico lei sentiva la vergogna, l’umiliazione, la degradazione, la natura perversa dell’atto.
Luigi cominciò a dare colpi precisi, cadenzati, uno dopo l’altro. Mugolava come un cane in calore, sbavando di libidine, mentre proseguiva con le spinte ritmiche nel budello stretto e infiammato. Nel pieno dello sforzo, le disse:
"è piacevole, cara cognatina? è bello grosso vero? E io so come muoverlo, so come fare per farti godere di una bella inculata!, a tua sorella piaceva prenderlo più nel culo che nella fica, e adesso che se ne è andata, voglio che sia tu a provare questo immenso godimento!".
Le parole di derisione erano poca cosa a paragone del dolore che l’uomo le causava. Chiuse gli occhi, si ...
... morse il labbro inferiore, tentò di controllarsi, di non parlare, di non lamentarsi. Ma quando ebbe raggiunto il limite della sopportazione, lui era appena agli inizi del suo godimento.
L’uomo accelerò il ritmo, diede colpi di pistone terribili nell’ano della sua vittima. Fu allora che, mentre lei era sul punto di svenire, Luigi le passò una mano sotto la pancia, andandole a posare il palmo aperto sulla fessa e cominciando poi a stuzzicarle con le dita la vagina asciutta, mentre continuava a degradarla, violentandola con piacere malvagio, sadico.
Ma se non altro lei cominciava ad essere un po’ distolta dal dolore che ogni spinta dell’uomo faceva aumentare. Sebbene Luigi mantenesse il suo ritmo propulsivo, la carezza dell’uomo ai suoi genitali non mancò di sollecitare un certo piacere in lei. E il piacere aumentò man mano che le carezze si facevano più profonde, più precise, più stimolanti. Ora avrebbe voluto poter dominare il dolore per dedicarsi tutta a quel sottile piacere che nasceva strisciante all’interno della sua vagina per irradiarsi fin nei suoi lombi martoriati.
" Adesso ti piace, eh, sorellina!", le disse rauco Luigi. "Ti piace sentirtelo sbattere nel culo. Ti piace farti sfondare dietro. Lo sento da come ti stai bagnando, porca che sei!!"
Ma le parole importavano poco. La sofferenza, quella si, e la presenza di lui dentro di lei, riempivano i pensieri di Enrica che rantolava in preda a dolori indicibili.
Tentò di ignorare il dolore bruciante, le ...