Come sodomizzo la cognata
Data: 26/04/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69
... oggetto artistico. No, quel fallo non era una creazione di bellezza e di abilità; era un esempio di depravazione e, pur soffocata dal bavaglio, lei cominciò a mugolare e protestare, tentando di indurlo alla ragione. Ma i suoi singhiozzi gutturali e soffocati non servirono, ne le valsero i contorcimenti del corpo da una parte e dall’altra nell’inutile tentativo di staccarsi da quella specie di croce alla quale era saldamente attaccata.
" Già, questa stanza è davvero soffocante. Ho dovuto chiudere le grate dell’aria condizionata quando ho imbottito le pareti !", disse Luigi ridendo, e aggiunse: "Perciò non c’è da meravigliarsi se sudi tanto, proprio come una maialina da macellare!". Il sadismo di Luigi adesso era al culmine; le girò attorno un paio di volte sorridendo sornione ai suoi contorcimenti.
"Scommetto che gradiresti qualsiasi cosa piuttosto che questo grosso arnese piantato nel tuo culo vergine!", aggiunse poi.
"Oh, si, mi divertirò un mondo con te, Enrica; tua sorella lo chiamava il “soggiogatore” perchè, quando glielo ficcavo nel culo, diceva che si sentiva veramente umiliata, soggiogata, sotto il mio controllo!".
Durante questo discorso, e i suoi commenti salaci, Enrica aveva continuato a fissare l’oggetto in questione. Il pensiero che quell’uomo avesse costretto sua sorella a farsi sodomizzare con quel fallo da stallone lungo venticinque centimetri era sufficiente a farla star male. Ma peggio ancora, era che quell’uomo volesse praticare quell’atto ...
... umiliante e doloroso anche su di lei. Tirò forsennatamente su i legacci che la tenevano bloccata, ma invano. Si affacciavano tante angosciose domande nella sua mente e soprattutto perchè lui si stava accanendo tanto su di lei? L’aveva attirata in casa sua con una scusa, l’aveva sopraffatta, legata, imbavagliata. L’aveva incatenata a una specie di croce di legno fatta con un palo infisso nel pavimento con un asse inchiodata di traverso e ora la stava minacciando di atroci sevizie. Perché voleva terrorizzarla? Anche perchè una cosa erano il terrore e la crudeltà mentale, e un’altra l’aggressione fisica, specialmente anale.
Fu Luigi a fare la mossa successiva; evidentemente, immaginava così Enrica!. Era soddisfatto di averle cavato ogni goccia di paura dal corpo sudato e tremante. Posò momentaneamente a terra il pene artificiale, e con le mani libere afferrò il bordo superiore delle mutandine che lei ancora indossava.
Lui teneva saldamente la presa nel ridotto indumento di nylon, mentre lei abbassava lo sguardo incredula e trattenne il fiato. Lui lanciò un grido di eccitazione e strappò l’indumento da quel corpo perfetto. Non si curò di toglierlo, ma lo lacerò ai fianchi e lo tirò via.
Enrica abbassò gli occhi, rossa fino alla radice dei capelli, perchè non voleva che lui notasse la sua vergogna e il suo accentuato terrore. Il suo gioco era diventato torbido, squallido, degradante, peggiore della tortura mentale o delle frustate. La sodomia, lo sapeva, rientrava in una ...