1. Quasi fratelli


    Data: 23/04/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... nebbia del dolore e le mie grida “Hai, oh, oh, hai!” sentii una voce.
    
    “Mi dispiace!”
    
    Un ragazzo della mia età si chinò di fronte a me cercando di prendermi il braccio come per aiutarmi a rialzarmi dicendo in tono di scusa: “Quel maledetto carrello ha una volontà tutta sua”.
    
    Quando mi alzai, la sua voce preoccupata disse: “Lascia che ti porti dal dottore.”
    
    “Non sarà necessario, è solo un colpo, sai quanto può essere dannatamente doloroso su una caviglia.”
    
    “Beh, almeno lascia che ti offra un caffè, o vuoi qualche cosa d’altro?”
    
    “Non occorre, mi passerà.”
    
    “Ma io lo voglio.”
    
    Era quasi un appello (cosa voleva dire?)
    
    Lo guardai più da vicino per la prima volta. Hmm, che ragazzo carino. Bella corporatura con indosso maglietta e jeans, una barba di due giorni, capelli scuri che pendevano sugli occhi castani sorridenti.
    
    Sebbene interessato, mi sentii obbligato a dire: “Davvero, non devi...”.
    
    “Lo so, ma lo voglio, davvero.”
    
    Il mio cuore batteva forte ‘pensa velocemente, pensa velocemente, cosa devo fare? Oh che… che cosa… dovrei? Perché no, che male ci sarebbe?’
    
    “Va bene.”
    
    Dopo brevi presentazioni: “Io sono Matteo.” “Io sono Stefano.”, andammo, io zoppicando, al bar dietro l’angolo.
    
    Ebbene sì, zoppicavo, con Stefano che camminava lentamente accanto a me, in un certo senso mi aiutava tenendomi il braccio. Non avevo bisogno di assistenza suppongo, ma sembrava piuttosto eccitante!
    
    Ci sedemmo a un tavolino per due vicino alla ...
    ... finestra.
    
    Era così bello, il sole ci riscaldava mentre parlavamo, la deliziosa fragranza del caffè fresco che si diffondeva intorno a noi si mescolava con l’odore del cibo gustoso.
    
    Andavamo davvero d’accordo.
    
    Sapete come a volte quando si incontra una persona per la prima volta c’è dell’imbarazzo? Non c’era proprio niente del genere. Chiacchierammo facilmente senza esitazione poiché fu chiaro che eravamo compatibili in molte cose. Ci piacevano gli stessi sport, ci piaceva lo stesso cibo ed eravamo entrambi un po’ estroversi.
    
    Lui lavorava per un’agenzia editoriale, era così rinvigorente trovare qualcuno con un interesse letterario simile al mio.
    
    Parlammo di amici e famiglia.
    
    Alla fine confessò che il motivo per cui era così ansioso di prendere un caffè con me non era solo una risposta all’incidente, ma anche perché assomigliavo incredibilmente a suo fratello con cui era molto legato.
    
    “Quanti anni ha il tuo fratello?”
    
    Una breve esitazione.
    
    “Aveva un anno più di me.”
    
    “Aveva?”
    
    Gli salirono le lacrime agli occhi mentre si sforzava di dire: “È morto quasi 6 mesi fa”.
    
    Un’ondata di profonda compassione mi colse e senza pensarci posai la mia mano sulla sua.
    
    “Oh, mi dispiace così tanto amico, come è stato...?”
    
    “Un incidente in moto.”
    
    Stefano non tolse la mano ma era ovviamente coinvolto dal dolore di aver perso il fratello.
    
    Restammo seduti in silenzio a lungo e poi lui mi sorprese stringendo la sua mano attorno alla mia mentre una lacrima gli scorreva ...
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