Caldo vento d'estate
Data: 19/04/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Robb____, Fonte: Annunci69
... tesi del petto e dell’addome che si alzavano ed abbassavano assecondando il respiro ancora un po’ affannato. Appena fuori dall’acqua cercai con lo sguardo il mio asciugamano e, alzando la testa, mi sentì osservato: incrociai nuovamente gli occhi azzurri della ragazza, fissi su di me. Era seduta sull’asciugamano, con le gambe incrociate ed una sorta di sorriso arrogante stampato sul viso. In maniera un po’ impacciata cercai di ricambiare ma probabilmente ottenni solo una smorfia indefinita mentre le gocce di acqua salata colavano dalle ciocche dei miei capelli fino agli occhi, facendoli bruciare intensamente.
Proprio mentre passavo davanti a lei, distese le gambe divaricandole, tenendo sempre le ginocchia leggermente flesse. Sapeva che la stavo guardando ed ero sicuro che questo gioco di provocazioni la divertisse molto, dato che puntualmente mi metteva in imbarazzo, rendendomi impacciato in ciò che facevo.
Mi asciugai in fretta e decisi di andare a prendere qualcosa al bar dato che la calura estiva non dava pace. Percorsi di nuovo un tratto della passerella di legno e, affacciandomi al bancone, ordinai una coca cola con ghiaccio e limone, per non cedere alla tentazione di prendere una birra dopo l’altra.
Mentre pagavo vidi la ragazza passarmi accanto, poggiare i gomiti sul bancone con fare disinvolto e chiedere un ghiacciolo alla menta. Dopodiché iniziò a mangiarlo sotto i miei occhi. O meglio, a leccarlo. Le lanciavo delle occhiate furtive e mi accorsi che aveva ...
... cominciato ad accarezzarlo con la lingua tenendo lo sguardo fisso su di me. Rimasi ipnotizzato da quel ghiacciolo verde che entrava ed usciva dalla sua bocca mentre lei mi guardava divertita.
Maledissi di nuovo i miei impulsi sessuali e gettai il mio sguardo nella misera coca cola annacquata che stringevo in mano.
Mentre fingevo di contemplare quell’intruglio dolciastro, Irina mi passò davanti e si avviò sulla passerella ma dopo qualche passo si fermò, esclamando qualcosa di indefinito e sollevando il piede scalzo, per massaggiarlo.
- Ti sei fatta male?
Le chiesi avvicinandomi.
- Un po’… Credo di aver calpestato qualcosa di sporgente.
Notai che una piccola goccia di sangue aveva iniziato a raccogliersi laddove prima si stava massaggiando, sulla pianta del piede.
- Dai, ti aiuto!
Le dissi accostandomi a lei in modo che potesse poggiarsi alla mia spalla. Facemmo qualche passo verso la pineta che si affacciava poco più in là sulla passarella, all’ombra degli aghi di pino. Lì c’era una panca malandata in pietra.
Le feci cenno di sedersi, mi inginocchiai ed iniziai ad esaminare la pianta del piede ferito: asciugato il sangue, si notava una piccola incisione sulla pelle, niente di grave.
- Ti fa male?
- Un po’.
In maniera poco ortodossa, presi un paio di cubetti di ghiaccio dal mio bicchiere e li posai in prossimità della ferita, cercando di massaggiarle delicatamente quel punto per alleviare la sensazione di dolore.
Lei si ritrasse con un ...