A un passo da lui - parte 2
Data: 08/04/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RagaRiserv87, Fonte: Annunci69
... esserlo. Avevo caldo, mi sembrava di essere in un forno.
“Manu, calmati” mi dissi “devi stare calmo, o finirai per fare qualche cazzata”.
Matteo, nel frattempo, si era buttato di peso sul letto, sdraiandosi completamente, lasciando a me quell’ingrato e difficilissimo compito di continuare a spogliarlo.
Gli sfilai le scarpe, facendo di tutto per non guardarle, per evitare di tuffarmici dentro, di annusare il loro odore. Poi passai ai pantaloni, glieli sbottonai, abbassai la zip e, sollevandogli leggermente le gambe, glieli sfilai.
Porca puttana.
Matteo era lì, sul letto, in boxer e calzini.
Sentivo, nei Jeans, il mio cazzo farsi sempre più duro, fino al punto di scoppiare. Dovevo andarmene da lì, dovevo andarmene da quella stanza.
«Matteo, ti preparo un caffè» dissi «ti farà sentire subito meglio»
«Mmh».
Corsi in cucina come se stessi scappando da un incendio. Mi misi ad armeggiare con la Moka, cercando di concentrarmi solo su quel compito che stavo svolgendo, di dimenticare quel giovane toro che mi aspettava nella stanza accanto.
Dieci minuti dopo, quando tornai di là, con quella tazza calda tra le mani, Matteo stava già dormendo. Russava profondamente, il petto che si alzava e si abbassava al ritmo del suo respiro regolare. Poggiai la tazza sul comodino e gli posai una mano sulla gamba, scuotendolo leggermente con l’intenzione di svegliarlo.
«Ehi, tirati su, ti ho portato il caffè».
Nessuna risposta.
Mi sedetti sul letto accanto a lui e ...
... iniziai a osservarlo. In fondo che male avrebbe fatto se fossi rimasto qualche minuto lì con lui a rifarmi gli occhi?
La luce soffusa della lampada da notte creava ombre peccaminose sul suo corpo, tra i solchi degli addominali, tra l’incavo delle sue ascelle. Mi stavo facendo del male, ma non riuscivo a toglierli lo sguardo di dosso. Gli passai una mano sulla gamba, scorrendola leggermente dal quadricipite al ginocchio. Un tocco leggero, facendo attenzione a non svegliarlo. Sentii la sottile peluria delle gambe solleticarmi le dita mentre, dentro le mutande, le palle sembravano ormai scoppiarmi.
Matteo non reagiva a quelle mie attenzioni, era profondamente addormentato. Mi feci coraggio e decisi di osare oltre. Mai più mi sarebbe capitata un’occasione del genere, mai più avrei avuto la possibilità di godere in maniera così libera del suo corpo perfetto. Mi spostai di qualche centimetro verso la punta del letto e, abbassandomi verso di lui, avvicinai il viso ai suoi piedi, coperti da eccitanti calzini neri con il logo della Nike. Aspirai il loro odore, lasciandomi inebriare da quel profumo virile che emanavano.
Ormai non potevo fermarmi, non ne avevo più la forza, i miei sensi parevano essere del tutto fuori controllo. Infilai le dita tra la sua pelle e la stoffa e, con un movimento delicato ma deciso, gliene sfilai prima uno e poi l’altro. Il cuore pareva volermi uscire fuori dal petto mentre passai un dito sull’arco perfetto dei suoi piedi, mentre avvicinavo la mia ...