A un passo da lui - parte 2
Data: 08/04/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RagaRiserv87, Fonte: Annunci69
«Merda, scusami» esclamò, richiudendo la porta di colpo.
Avevo nascosto quel calzino dietro la schiena, giusto un attimo prima che entrasse, ma mi aveva comunque visto col cazzo in mano, seduto sul water, intento a farmi una sega. Mi sentii sprofondare. Con quale coraggio lo avrei guardato nuovamente in faccia? E se, nonostante avesse richiuso di colpo la porta, si fosse accorto che tenevo tra le mani quell’indumento così personale? Non volevo nemmeno pensarci.
Aspettai qualche minuto prima di trovare il coraggio di uscire. Aprii l’acqua, feci un po' di rumore, rimisi al suo posto l’arma del delitto e, con lo sguardo basso, tornai in soggiorno.
Matteo era seduto nuovamente sul divano, come se nulla fosse, intento a giocare a Fifa sulla playstation.
«Posso usare il bagno, adesso?» mi chiese con una risatina, mostrando il suo solito sorrisetto sghembo che mi faceva perdere il controllo.
«Matteo, scusami…» cercai di giustificarmi «non volevo che…»
«Oh, Manu, ma che scherzi?» mi interruppe lui, ridendo «siamo ragazzi, è normale spararci qualche segotto ogni tanto, magari però la prossima volta fallo in camera tua, così mi eviti di assistere a uno spettacolo così schifoso».
Risi di rimando, nascondendo una nota di amarezza.
Il fatto che avesse giudicato “schifosa” la vista del mio pene in erezione mi feriva, ma del resto era etero, come avrebbe potuto trovare piacevole il mio membro? Almeno non sembrava turbato o infastidito dalla cosa, ed era già ...
... tanto.
«Vado in bagno» annunciò, alzandosi «quando torno ti sfido a Fifa. Voglio proprio distruggerti».
«D’accordo, ti aspetto».
Quanto avrei voluto che mi distruggesse davvero, ma non in un semplice videogioco.
I giorni seguenti trascorsero tranquilli, quell’imbarazzante inconveniente non sembrava aver lasciato strascichi tra noi. Mi accorsi, tuttavia, che Matteo stava facendo più attenzione a dove lasciava le sue cose. Non trovai più le sue scarpe in giro e notai che faceva il bucato sempre quando io non c’ero. Che mi avesse visto, in bagno, mentre mi trastullavo con il suo calzino tra le mani? No, era tutto frutto della mia mente. Mi stavo solo creando paranoie inutili. Era sempre stato un tipo molto ordinato, non lasciava mai disordine in giro, la sua precisione non c’entrava nulla con quello che era successo.
O forse sì?
Ad ogni modo il rapporto di amicizia che si era creato tra noi andò a poco a poco intensificandosi. Nonostante la differenza d’età avevamo molti argomenti in comune e, complice il fatto che lui si era da poco trasferito in città e non avesse ancora molti amici, ci trovammo più volte a uscire insieme: lo accompagnai al centro commerciale a comprare delle cose, un pomeriggio facemmo aperitivo ai navigli e, quel sabato sera, andammo a ballare. Ci unimmo a una coppia di mie colleghe che, per tutta la settimana, avevano insistito affinché andassi con loro a una nuova discoteca che si era aperta in centro. Pensai fosse un’ottima occasione per ...