1. A un passo da lui - parte 2


    Data: 08/04/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: RagaRiserv87, Fonte: Annunci69

    ... coinvolgere Matteo in una serata adatta a un ragazzo della sua età.
    
    Le mie colleghe, ovviamente, non sapevano di me, del mio orientamento. Ero un ragazzo molto maschile e, anzi, una delle due più volte mi aveva lasciato intendere di provare una debolezza nei miei confronti. Sentimento al quale, chiaramente, non avevo mai prestato il fianco, consapevole del fatto che non sarei mai riuscito a fingere una storia con una donna.
    
    Quella sera Matteo indossava una camicia nera, un paio di jeans scuri e le solite Nike bianche che spezzavano, in qualche modo, l’eleganza di quel completo. Era bellissimo: si era arrotolato appena le maniche della camicia e al polso indossava un bracciale di cuoio nero che lo rendeva ancora più sexy, creando un piacevole contrasto con il suo braccio tatuato. Dal collo della camicia, leggermente sbottonato, si intravedeva una sottile catena d’argento che luccicava seducente sulla sua pelle olivastra. I capelli scuri erano pettinati ordinatamente con la riga di lato, illuminati da un leggerissimo strato di gel. E poi il suo profumo. Si era passato sul collo un paio di gocce di Sauvage prima di uscire, e mi era impossibile stargli accanto senza avere la tentazione di saltargli addosso. Mentre guidavo, per raggiungere il locale, mi incantai a guardare il suo profilo perfetto, il naso dritto e maschile, gli occhi furbi puntati sulla strada. Era un delizioso tormento.
    
    «È proprio carino il ragazzo che hai portato con te stasera» disse Sabrina, la più ...
    ... giovane delle colleghe con cui eravamo usciti «quanti anni ha?»
    
    «Venti» risposi ridendo.
    
    «Maledizione» esclamò lei «se ne avesse avuti almeno cinque di più mi ci sarei fatta volentieri un giro».
    
    E così era quello l’effetto che Matteo aveva sulle donne. E non solo su di loro. Ballava, al centro della pista, e non potei fare a meno di notare come molti sguardi fossero calamitati su di lui. Un gruppo di ragazzine della sua età gli si avvicinò, ma lui non sembrò farci caso più di tanto, preso com’era dal ritmo della musica. Era maschio, in ogni movimento che faceva: un concentrato di testosterone e gioventù che mi faceva impazzire.
    
    «Manu, vieni, beviamo qualcosa» disse, trascinandomi verso il bar.
    
    Lo seguii, riluttante. Non amavo molto bere, ma non volevo pensasse che fossi un adulto noioso. Avevo bisogno di lui, che mi vedesse come un suo pari, che mi trovasse divertente, alla mano.
    
    «Un Japan Ice per me, e tu… cosa prendi?»
    
    «Io, ehm… un Mojito, per favore».
    
    Alzammo i bicchieri e brindammo a quella serata, a quel sabato in compagnia.
    
    Due ore dopo eravamo ancora in pista.
    
    Matteo aveva l’aria di chi aveva bevuto un po' troppo. A quel drink che ci eravamo concessi insieme ne erano seguiti svariati altri. Era giovane, aveva il diritto di divertirsi, ma temetti che avesse esagerato con l’alcool. Era un errore in cui ero incorso anche io più volte in gioventù: la voglia di sballarsi, di lasciarsi andare, avevano talvolta avuto il sopravvento sul buonsenso. ...
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