1. Ricky e i suoi... amici - capitolo 8


    Data: 04/04/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... aaah…”
    
    Eravamo ambedue così eccitati che non durammo molto. Meno di dieci minuti e stavamo mettendo via i nostri cazzi con un gran sorriso sul viso.
    
    I tre venerdì e sabato sera successivi li passammo al parco. Poi ci fu un colpo di fortuna, mio papà mi permise di tenere la macchina sabato sera. Stefano non lo sapeva e quando arrivai non poteva crederci.
    
    “Dove stiamo andando?” Chiese.
    
    Non dissi niente ma avevo già sistemato le cose. C’era una strada a quindici minuti con uno spiazzo dietro i cespugli. Nessuno sarebbe stato in grado di vedere e se qualche macchina fosse arrivata avremmo visto le sue luci da lontano, prima che il conducente ci vedesse.
    
    Per tutto il tempo del trasferimento lui tenne fuori il cazzo carezzandolo dolcemente mentre con la destra toccava il mio. Finalmente arrivammo sul posto, erano circa le otto. Spensi il motore ma lasciai le luci accese e poi, senza por tempo in mezzo, presi il suo uccello e me lo misi in bocca. Che pezzo di carne aveva!
    
    Quando la mia lingua cominciò a lavorare, Stefano scivolò in giù sul sedile in modo da mettermi in bocca la maggior parte possibile della sua verga. Sapevo che dovevo farlo lentamente perché quando ci masturbavamo l’un l’altro lui eiaculava rapidamente se non lo facevo delicatamente. Nonostante i miei sforzi tuttavia passarono solo un paio di minuti prima che sentissi il suo pene irrigidirsi nella mia bocca e lui cominciò a gemere.
    
    “Sborro. Vengo... Vengo... aah.... aah....”
    
    Quasi ...
    ... simultaneamente lo sperma stava riempendo la mia bocca e stava gocciolando giù per il mio mento.
    
    “È stato stupendo... Fottutamente magnifico!”
    
    Restammo seduti in macchina per i cinque minuti seguenti senza dire niente ma per tutto il tempo Stefano mi carezzò delicatamente il pene. Lui fu il primo a parlare: “Sto per farti un pompino, spero che tu lo goda quanto è successo a me.”
    
    Quasi subito una fottuta macchina apparve dietro di noi e tutto quello che ottenni quella sera fu la mano di Stefano sul mio uccello.
    
    Durante le feste di Natale ci limitammo al bar e poi nel parco ma l’anno nuovo ci portò un altro colpo di fortuna. Il primo weekend dopo Capodanno mamma e papà decisero di andare a trovare uno zio. Avrebbero portato con loro mio fratello ed avrebbero voluto che andassi anch’io. Io non volevo andare ma pensai fosse meglio non insistere. Mamma e papà passarono tutta una sera a discutere se lasciarmi a casa. Quando mi sembrò che le cose volgessero a mio favore decisi che era ora di dire la mia e mormorai qualche cosa sulle materie che avrei voluto preparare per la scuola. Quello fu il colpo da maestro. Mi fu permesso di restare a condizione di non portare nessuno a casa e non stare fuori il sabato sera dopo le dieci.
    
    Non vedevo l’ora di dirlo a Stefano. Gli diedi la notizia appena finì di lavorare venerdì e gli chiesi immediatamente se avesse potuto fermarsi per la notte per permetterci di divertirci veramente. L’espressione sul suo viso diceva che avrebbe voluto, ma ...
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