1. Ricky e i suoi... amici - capitolo 8


    Data: 04/04/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    Capitolo 8 – Il parco, la macchina, la casa
    
    Martedì tornai a trovare Stefano e riuscii a parlare brevemente con lui. Mi disse che avrebbe potuto venire al pub venerdì dopo il lavoro. Anche se fosse riuscito a lasciare il lavoro rapidamente, avremmo avuto solo il tempo per una rapida birra prima che dovesse andare via ma questa volta ce ne andammo insieme. Mentre camminavamo verso la fermata del suo autobus, continuavo a tentare di pensare cosa dire per arrivare a fare sesso con lui ma la mia mente sembrava vuota. Ma anche questa volta non avrei dovuto preoccuparmi perché improvvisamente Stefano si rivolse verso di me, sorrise e disse: “Hai visto tutta quella sborra sul muro nel cesso la settimana scorsa?”
    
    Io cominciai a tremare di eccitazione. Capii che quella era la fottuta opportunità.
    
    “Sì e quando sono ritornato una seconda volta ce n’era dell’altra, sul retro della porta. Sai di chi poteva essere stato?”
    
    Stefano non ebbe la possibilità di rispondere perché il suo autobus girò l’angolo e lui dovette correre per prenderlo.
    
    “Ci vediamo domani alle sette.” Gridò.
    
    Quando arrivai a casa andai diritto nella mia stanza, presi il tubo di crema che avevo nascosto, mi sdraiai sul letto e cominciai a godere di me stesso. L’unica immagine nella mia mente era quella di Stefano.
    
    Sabato eravamo al pub solo da mezz’ora quando lui disse che aveva bisogno di aria fresca e suggerì di andare a fare una passeggiata. Pensai che fosse solo perché voleva farsi uno ...
    ... spinello o qualche altra cosa ma, non appena fuori dal bar, disse che conosceva un bel posto dove andare. Il suo modo di parlare cominciò a farmi eccitare ma non dissi niente e mi limitai ad andare con lui. Prendemmo un autobus ed il viaggio durò una decina di minuti, per tutto il tempo le nostre gambe si strofinarono contro quelle dell’altro. Quando scendemmo vidi un vicolo scuro che conduceva di fianco ad una linea ferroviaria. Stefano lo imboccò immediatamente, il percorso era stretto, camminando ci urtavamo ma non dicemmo nulla finché non arrivammo al punto dove il percorso raggiungeva il fianco si un parco.
    
    “C’è un posto dove possiamo andare laggiù” Mormorò: “Nessuno ci vedrà.”
    
    Mentre ci arrampicammo sulla recinzione la mia mano striscò contro il suo uccello, era duro. Seppi per certo che stavamo per divertirci.
    
    Non lontano dal recinto c’era un cesso e Stefano disse: “Ho bisogno di pisciare andiamo lì.”
    
    Scoppiai a ridere, non era una pisciata che voleva, era una sega.
    
    Il bagno era chiuso ma era possibile stare nell’ingresso senza essere visti. Mi avvicinai a lui e pian piano comincii a tirare giù la sua zip, carezzandogli il cazzo mentre lo facevo. Lui fece lo stesso con me. Faceva un po’ freddo ma non ce ne preoccupavamo. Il contatto della mano di un’altra persona sui nostri uccelli ci fece dimenticare dove eravamo. Lentamente e delicatamente ci segavamo l’un l’altro.
    
    In breve Stefano stava mormorando tra di se: “Aaah... aaah... è magnifico.... aaah... ...
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