Al bar casablanca
Data: 02/04/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: OstricaeVino, Fonte: Annunci69
... minuto Giorgio decise di “alzare l’asticella”, e chiese a Ostrica se potesse passare al culo. La risposta che ricevette stupì lui, ma non me: “che cosa stai aspettando?”
In un attimo le fu dentro, lanciando suoni gutturali dovuti alle sensazioni che il meraviglioso culetto di Ostrica gli regalava, avvolgendo stretto stretto il suo ragguardevole cazzo.
Io, sempre davanti al viso di Ostrica, glielo diedi in bocca, sincronizzandomi con le spinte che riceveva da dietro da Giorgio, in modo che lei li prendesse entrambi - davanti e dietro - sempre più profondi, cosa che Ostrica dimostrò di gradire molto, a giudicare dallo scroscio che sentii riversarsi sul pavimento oramai pericolosamente bagnato.
Fu in quel momento che Giorgio si esibì in una posa molto “pornodivo anni 80”, rimanendo su un piede e appoggiando l’altro al bordo del tavolo per ancorarsi ancora meglio al bacino di Ostrica che tirava vigorosamente verso il suo, aggrappandosi ai suoi fianchi. Ostrica urlò mentre la scopavamo sempre più forte, con le sue tette che ondeggiavano sbattendo tra di loro, facendo quel suono inconfondibile e meraviglioso.
La sua schiena, che io adoro, era inarcata e lucida di sudore, mentre io le torturavo la nuca con morsi e baci.
Fu allora che le esplosi in gola, con un orgasmo tanto ...
... imponente quanto improvviso, di cui lei non sprecò nemmeno una goccia.
Anche Giorgio diede segnali di essere vicino all’orgasmo e Ostrica si divincolò, gli disse di sfilarsi il preservativo e glielo prese in bocca. Io mi precipitai sdraiato tra le sue gambe per leccarle la figa, oramai fradicia, godendomi quei sottili spasmi involontari che la coglievano quando la cappella di Giorgio le scendeva in gola.
L’esplosione di Giorgio fu indirizzata al seno, che Ostrica offrì con entrambe le mani a mo’ di vassoio, causando un moto di delusione in lui, che però capì subito che certi intimi “privilegi” sono esclusivo appannaggio di Vino.
Giacemmo esausti, svuotati (nel vero senso della parola), e Giorgio - con un filo di voce - confermò di avere appena goduto della scopata migliore della sua vita.
Dopo qualche minuto lo congedammo per consentirgli di correre dalla sua ignara compagna.
Ostrica e io ci guardammo, e - come di consueto - fu la sorte a indicare il sottoscritto come incaricato dell’ultima incombenza: quella di passare lo straccio e asciugare con cura il pavimento, seguendo le indicazioni di una sfinita (ma molto soddisfatta) Ostrica che, fattasi improvvisamente pignola, indicava improbabili zone di umido da asciugare. Tra le risate, naturalmente, perché ci divertiamo anche così.