Le fisime di lara 1
Data: 26/03/2020,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... sentivo quasi fisicamente la sua lingua percorrermi il corpo; ma mi ripresi e mi dedicai al biondino che non gli somigliava per niente.
Quando mi prese la mano e la portò sulla patta, capii subito che era poca cosa, in confronto alla mazza che mi sventrava quasi tutte le sere a casa; maledii il mio compagno, quasi avesse scelto lui di farmi fare la puttana, e manipolai il cazzo con tutta la mia perizia; dovetti stritolargli i coglioni per evitare che sborrasse immediatamente; la sega che gli feci lo mandava ai pazzi; aveva infilato la mano fra le mie cosce e mi titillava la figa con mio grande piacere.
Quando mi prese la testa per abbassarla sul cazzo, non ebbi nessuna difficoltà a prenderlo in bocca fino a toccare con le labbra i peli del pube; quando misi in atto la pluriennale esperienze di pompino al mio compagno, ebbi chiara la convinzione che gli si fosse aperto un mondo quasi sconosciuto; anche se era un habitué della discoteca e forse un pompino glielo facevano ogni sera, vidi che strabuzzava gi occhi; per la prima volta, finalmente, mi sentii felice di dominare un maschio.
Era questo, quello che mi ero ripromessa, umiliare un maschio e costringerlo al mio volere; neppure mi accorgevo che io stavo calpestando ogni regola di convivenza civile, dal rispetto degli altri alla lealtà al compagno, dalla chiarezza alla fiducia, e che quello sconosciuto stava solo strappando dalla mia bocca il suo piacere; la distorta visione delle cose mi spingeva a credermi ...
... dominatrice, mentre offrivo ad un tizio qualsiasi di dominarmi in spregio ad un grande amico, visto che non amavo Mario.
Peggio ancora, credette di farsi più maschio dandomi della puttana ed obbligandomi a prendere fino in gola il suo piccolo arnese che spingeva con inutile violenza; quando urlò di piacere contro il ‘cornuto’ mi sentii ferire, ma la parte ‘femminista’ di me mi suggerì che lo meritava; mi impegnai a titillare il cazzo con la bocca e in dieci succhiate gli strappai l’anima dai coglioni e la presi in bocca sotto forma di calda sborra che sputai in un fazzolettino.
Non ci mise molto a recuperare, succhiandomi i capezzoli e leccandomi la figa; era sgraziato anche in questo, ma riuscii a strappare un paio di orgasmi buoni; quando gli tornò abbastanza duro, mi fece mettere carponi e mi scopò a pecorina; il suo cazzetto mi titillava abbastanza e lui era molto infoiato; ne venne fuori una bella scopata con la quale riuscii a pareggiare la mia serata; dopo un paio d’ore di quella ginnastica, mi feci accompagnare perché avevo perso di vista le amiche.
Rientrai cautamente, nel massimo silenzio; e scoprii che la casa era vuota; Mario era uscito e solo allora mi ricordai il chiacchiericcio segreto con Luana; i maledetti mi avevano reso la pariglia; ma gliela avrei fatta vedere io; decisi che non avrei scopato con Mario per tutta la settimana, fino al venerdì seguente; dopo la seconda scopata in discoteca, che a quel punto consideravo quasi doverosa, avrei deciso come ...