Le fisime di lara 1
Data: 26/03/2020,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
Non era stato mai il mio forte, prendere decisioni o assumere responsabilità; piuttosto, la mia prerogativa erano stati i capricci puntualmente assecondati dai miei familiari; non fu strano quindi che sin dall’adolescenza prendessi a modello le mie compagne e le imitassi cercando ogni volta di essere prima in tutto; per questo, poco più che adolescente feci tutte le mie esperienze di sesso, favorita anche dal mio ragazzo, di alcuni anni più grande.
A Mario, quando avevo poco più di quindici anni, cominciai a fare le prime succosissime seghe; non appena sentii parlare di pompini, mi affrettai a prendere il cazzo in bocca; in breve tempo riuscii ad essere un’abilissima pompinara; lo stesso avvenne per tutte le esperienze; diedi il culo e la figa senza problemi, lo feci sborrare tra le tette e, poiché ce l’aveva molto grosso, in bocca mentre mi scopava tra le tette; presi la pillola da subito e scopavamo alla grande.
Non ebbi bisogno di fare corna o lanciarmi in altre esperienze, perché quell’aspetto non mi turbava molto e non mi mettevo in competizione con nessuno; Mario era innamorassimo e lo diceva in tutte le lingue; io non provavo altro che un tiepido affetto e, dopo le grandi scopate, un passione smodata per il suo cazzo; lui lavorava in fabbrica e, a ventidue anni, era già responsabile di un settore; io entrai in fabbrica a diciannove anni.
Subito dopo decidemmo di andare a convivere; non ero innamorata, ma mi pesava stare in famiglia e dipendere dai miei; ero ...
... felice, quindi, di uscire dalla loro tutela e andarmi a godere la vita con il mio ragazzo; guadagnava bene, lui; e non mi lesinava niente; mi trovai poco più che ventenne a decidere della mia vita facendomi passare tutte le voglie che mi giravano per la testa; la nostra storia scivolò felice per altri cinque anni.
Ne avevo venticinque e lui trenta, quando feci l’incontro che mi avrebbe travolto; nello stesso capannone lavoravano due ragazze, Nicoletta e Antonietta, che dimostravano un grande feeling; tutti dicevano che fossero lesbiche e che convivevano; non me ne interessavo; fui invece presa e travolta dai loro discorsi sulla superiorità della donna e, nelle chiacchiere che si accendevano negli intervalli o fuori dal lavoro, mi sentii votata ad una nuova crociata.
La bandiera che stavolta seguivo, senza rendermi esattamente conto dei termini delle cose, fu quella del femminismo aggressivo antimaschilista; misi nel mirino il mio compagno, etichettato immediatamente maschio alfa e prepotente, e decisi che mi sarei ribellata a modo mio al suo strapotere maschile; mentre eravamo a pranzo in mensa, con il solito gruppo delle mie amiche, gli dissi fuori dai denti che non intendevo far controllare da un maschio la mia sessualità.
Lui per anni mi aveva manovrata per il suo piacere; io adesso avrei usato la figa per il mio piacere; se non gli stava bene, poteva anche andarsene; Luana, l’amica del cuore, cercò di farmi riflettere che lei viveva da sola, non aveva nessuna ...