L'assistente personale 1
Data: 26/03/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
... questa notte. Sarà successo almeno una decina di volte, ma entrambi non avvertono assuefazione. Al di là del fatto sessuale c’è tra di loro un godimento più profondo, che riflette il piacere dell’intimità e della complicità, di una intesa fisica ed emotiva esaltata dall’assoluta riservatezza del rapporto e dal sentimento di lealtà e fedeltà che li unisce, a prescindere dall’abissale distanza dei rispettivi ruoli professionali.
E appena svegli si ritrovano insieme sotto la doccia, dove si palpano, si strusciano, limonano, fino a che Giacomo riprende il suo lavoro di lingua e lo lecca in ogni angolo del suo corpo.
Quando l’ingegnere aveva proposto al Consiglio di Amministrazione l’assunzione di un assistente personale alla direzione con compiti riservati, i quattro soci erano rimasti alquanto sorpresi e perplessi. A che serviva questo assistente? E chi era? E a quali mansioni sarebbe stato addetto? E come avrebbe reagito la segreteria particolare dell’amministratore delegato?
Indubbiamente una cosa molto strana, del tutto inedita. Ma alle idee ed alle indicazioni una persona forte e decisionista come l’ing. Sergio, che l’azienda l’aveva portata a fatturati giganteschi negli ultimi anni, ormai da tempo in Consiglio di Amministrazione non si registravano riserve o obiezioni.
Sergio era un uomo dalla figura ben delineata: 60 anni portati benissimo, capigliatura sale e pepe, corporatura non proprio esile ma rassodata dalla ginnastica, occhi chiari fino ad apparire ...
... vitrei in alcune circostanze, sguardo diretto, sicuro, autorevole. Non era stato tra i fondatori dell’azienda, era stato assunto come vice-responsabile delle risorse umane; ma, in poco più di 20 anni di attività, aveva scalato tutti i gradi del management, fino alla direzione generale ed all’ingresso nel capitale, nel quale aveva riversato risparmi e stock options.
Da 8 anni era stato nominato amministratore delegato, soprattutto grazie al sostegno della società finanziaria italo-svizzera che con gli anni aveva portato la sua partecipazione al capitale sino al 35% e che aveva visto in lui l’uomo adatto a realizzare un imponente progetto di crescita della diversificazione produttiva e dell’espansione sui mercati. I grandi successi di fatturato degli ultimi 5 anni avevano consacrato la caratura manageriale dell’ingegnere in azienda e nei principali ambienti industriali del Veneto e della Lombardia, ma anche dell’Austria e della Slovenia, nonché sulla stampa specializzata, facendo crescere all’unisono ammirazione e invidia, odio e amore, ma in ogni caso prestigio e rispetto.
Le motivazioni addotte dall’ingegnere al Consiglio erano state sbrigative, criptiche. Per il carico degli impegni gestionali, la moltiplicazione impressionante delle relazioni esterne, i continui viaggi e spostamenti a Roma e Milano, ma soprattutto all’estero, aveva bisogno di una persona riservata e di fiducia che lo accompagnasse e lo agevolasse in tutte le esigenze operative.
Lui, il misterioso ...