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Il diario osceno di mia madre
Data: 23/03/2020, Categorie: Hardcore, Sesso Interrazziale Tabù Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
... sulle mie poppe. Il dottore era come paralizzato, gli feci scorrere la mano tra le mie vellutate colline e presi a strofinargli il gomito sulla patta. Sentii nettamente la mazza ingrossarglisi nelle mutande, diventai più ardita, mi girai verso di lui, gli sbottonai il camice, gli aprii i pantaloni e feci uscire dagli slip la sua poderosa varra. Mentre con una mano gli accarezzavo le palle e con l’altra gli scappellavo la mazza gli dissi: ”e’ da quando ti ho visto la prima volta che ti desidero, ho cercato di fartelo capire in tutti i modi ma sembrava che non ti interessassi, però adesso guardando come si è fatto duro credo che anch’io ti piaccia” Il dottore cominciò a riprendersi dallo stupore. “Certo che mi piaci, ma tu sei sposata, sono amico di tuo marito, siete amici di famiglia, pur ammirandoti non ho mai osato pensare a te”. “Non farti scrupolo per mio marito, è un porco merita questo ed altro, non fa che tradirmi con ogni puttanella che incontra, adesso ho solo voglia di fargliela pagare, quando sono arrivata fuori non c’era nessuno, pensi che possa venire qualcuno a quest’ora?” “No assolutamente, i Frati sono a cena e quindi hanno chiuso il portone”. “Ed allora non perdiamo tempo, dai PRENDIMI sono mesi che desidero questo momento”, mi alzai la gonna in vita e mi posizionai sul bordo del lettino con le gambe penzoloni. Angelo, continuandosi a gustare la delicatissima sega, litigò con i bottoni ma riuscì a ...
... togliersi il camice e si fece scivolare i pantaloni e gli slip alle caviglie, quindi con fare molto goffo si portò ai piedi del lettino, sollevò le mie cosce portandosele sulle spalle e mi infilò il duro cazzo nella fessa. Mi sentii svenire dal piacere, finalmente il bastone di carne tanto desiderato mi era entrato nel corpo. Il mio tesoro mi penetrava con delicatezza accompagnando la sua chiavata con parole dolcissime; mi sembrava di essere in Paradiso, lo tirai a me, lo baciai e gli dissi: “sei il mio Angelo, ti voglio, ti voglio per sempre”. Purtroppo l’estasi durò solo pochi minuti, improvvisamente accelerò i colpi, estrasse la varra dalla spacca, la poggiò sul mio ventre e mi inondò la pancia di densa sborra. Capii che l’emozione gli aveva fatto un brutto scherzo, ma ero tanto innamorata che fui felice lo stesso, pur non avendo goduto.] Io, invece, godetti come una bestia. Immaginando che fosse l’ora del rientro, rimisi esattamente al suo posto il diario, ma da quel giorno è inutile dirlo, ogni volta che mia madre usciva correvo a prenderlo e, sempre sparandomi una sega, lo leggevo avidamente. Una delle prime pagine che corsi a leggere fu quella del martedì precedente per verificare l’esattezza della mia visione. Era incredibile, non avevo sbagliato quasi niente, il mandrillo l’aveva effettivamente chiavata sulla sedia delle visite ginecologiche, l’unica cosa che non avevo “visto” era avvenuto nell’ingresso; il ...