Il diario osceno di mia madre
Data: 23/03/2020,
Categorie:
Hardcore,
Sesso Interrazziale
Tabù
Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
... microscopici gonne molto al di sopra del ginocchio e camiciole che abbottonava solo parzialmente e si truccava in modo pesante.
Ripetevo sempre “sei una troia, una puttana, una vacca, prima o dopo ti spacco il culo, zoccolona” mentre scendevo dallo schienale della poltrona per correre a sedermi dietro la scrivania a fingere di studiare.
Non facevo altro che masturbarmi pensando a lei ed avevo superato ogni limite,
pensavo solo di chiavarla, incularla, sborrarle in bocca.
Un giorno mentre, come al solito la spiavo feci una scoperta sensazionale, la
bagascia aveva un diario, e lo nascondeva sull’armadio nella sua camera da letto.
Appena lei uscì per delle compere, lo presi e, tremando per l’eccitazione,
cominciai a sfogliarlo.
Dopo le prime pagine capii che bisognava leggerlo sparandosi un sega, era un
vero pornodiario, infatti, narrava tutta la sua storia col Truzzi, sin dallo
inizio, cioè da quando l’aveva visto per la prima volta, dalla bestiale
attrazione fisica che aveva subito provato per lui, tanto da costringerla a
spararsi un ditale, a cosce aperte al centro del letto, pensando alla nerchia che il ragazzo doveva avere tra le gambe, al piacere di leccarla e farsela scivolare in corpo.
Mi sedetti in poltrona ed iniziai a menarmelo.
La maiala raccontava, con dovizia di particolari, anche come aveva superato
l’iniziale timidezza dell’anelato amante.
Dovete sapere che il futuro dottorino, mentre molto a rilento studiava, ...
... faceva
pratica con un modesto ma indispensabile compenso, presso un convento di Frati
Francescani, i quali assistevano gratis i poveri del quartiere.
A tal scopo avevano attrezzato un piccolo ambulatorio in uno dei locali del
loro immenso monastero.
Il Truzzi indossando sempre un camice bianco e quindi facendosi credere
medico, dopo una sommaria visita, distribuiva medicinali regalati ai Frati da
ricche e danarose signore convinte così di guadagnarsi il Paradiso.
In questo ambiente mia madre dichiarò la sua disponibilità al dottorino.
Un pomeriggio sul tardi, vi si recò, fingendo un forte dolore al torace.
La puttanona narrava di esserci andata indossando un tailleur molto aderente
e sotto il vestito niente.
Fu invitata a stendersi sul lettino e mostrare dove si manifestava il dolore.
Sentiamo il suo racconto al diario:
[Ero eccitatissima, avevo la gnocca fradicia, volevo quel ragazzo ed a costo
di comportarmi da sfacciata l’avrei avuto, sbottonai la giacca mettendo in
mostra le mie mammelle turgide alla punta delle quali svettavano due capezzoli
durissimi, il medico ebbe un sussulto, “non porto mai il reggiseno, ma non
credo che questo possa metterti in imbarazzo, devi abituarti, nella tua attività
vedrai un’infinità di donne nude, e poi sono convinta che questi seni non
abbiano bisogno di essere sostenuti, tu che ne pensi? tocca e dimmi il tuo
parere”, presi la mano dell’imbarazzatissimo giovanotto e la poggiai ...