Alla cascata
Data: 22/03/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... infilavo dalla testa e lo facevo scendere sul torace. Ebbi un’erezione come mai prima di allora e, senza pensarci, corsi in bagno a masturbarmi.
Mi sedetti a pompare la mia carne ed a respirare il suo profumo virile mentre il mio corpo pompava sempre più calore tra me ed il tessuto. Ero lucido e non pensavo alle conseguenze di essere scoperto. Fiotti di sperma eruttarono dalla punta del mio membro quando cominciai a spasimare. Respiravo affannosamente ora ed avevo messo il naso nell’ascella della felpa. L’ultimo fiotto di sperma fu sparato fuori come un proiettile da un revolver.
Pulii in fretta, rimisi la felpa come l’avevo trovata e mi rimisi la camicia. Dopo aver preso da mangiare e bere ed un paio di bicchieri di plastica, mi diressi verso la capanna.
Ero un po’ cauto nell’arrampicarmi e testavo ogni gradino prima di passare all’altro. Quando ero quasi in cima sentii un rumore molto simile ad acqua che precipitava. Lucio stava pisciando.
“Ah, ah!” Disse: “Piove piscia!” e rideva come un pazzo.
“Cosa ti ha fatto perdere tutto questo tempo?”
“Oh, io, uh, ho avuto problemi a trovare gli occhiali. Sono caduti dietro il
tubo del lavandino.” Mi chiesi se mi avrebbe creduto.
“Porta qui il tuo culo!” Disse mentre io strisciavo oltre la sporgenza del ripiano e vedevo che era girato verso di me. Aveva finito di pisciare, aveva nascosto il suo strumento nelle mutande e mi guardava con la cerniera ancora abbassata. Portò le mani indietro sotto la testa ...
... utilizzandole come un cuscino. La sua maglietta bianca era un po’ alzata e mostrava il suo ombelico. Ehi, vedevo tutto.
Stappi le bottiglie e versai.
Iniziammo a raccontare barzellette per un po’ e poi storie di fantasmi. Era una serata molto calda, strana per essere primavera, e entrambi eravamo sudati. Sudati per l’alcol, ne ero sicuro.
Mi svegliai presto la mattina successiva, poco dopo si alzò il sole. Mi sentivo malissimo, mi girai e notai che Lucio non c’era. Non l’avevo sentito alzarsi. Mi stavo ancora riprendendo dagli effetti dell’alcol consumato la sera prima. Emisi un piccolo grugnito stirandomi ad occupare i due giacigli. Guardai oltre il davanzale ed i raggi del sole mi colpirono la retina. Ed eccolo lì. Appoggiato alla scala. A petto nudo. Senza pantaloni. L’unica cosa tra il suo gigantesco inguine e l’aria di questo pianeta erano i suoi sospensori.
Aveva infilato la mano profondamente all’interno ed accarezzava il suo strumento ammirandone la bellezza.
Rimasi senza fiato e ricaddi sul pavimento. Trasalii quando mi resi conto che se mi avesse sentito sarebbe corso ai ripari, ed io volevo vedere di più. Così rimasi immobile per un po’, ascoltando per sentire se si era spostato. Niente. A questo punto ero completamente sveglio. Questo era proprio quello che stavo aspettando. Cosa fare. Cosa fare.
Lentamente mi sollevai di nuovo, sbattendo la testa su qualcosa sopra di me.
“Fanculo!” Sussurrai.
Alzai lo sguardo e vidi un binocolo. Molto utile! Lo ...