1. Le avventure di Morgana: il V-day (il giorno della vacca)


    Data: 03/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: Mister_Pink, Fonte: RaccontiMilu

    ... tette non producano più latte. Ma chi lo sa che con il tempo…”. La mano si fece strada tra le gambe, mentre Morgana, il respiro più rapido, si tendeva verso di lui, la mano destra aggrappata al reggimano, la sinistra a stringere sempre più forte la gamba di Nicola. Superarono a bassa velocità un camion, all’autista bastò un attimo per capire cosa stava succedendo e salutarli con un lungo colpo di clacson. “Lo vedi quanto sei cagna? Anche i camionisti ti riconoscono… forse dovrei lasciarti in un’area di servizio al ritorno..”. Morgana, la fica fradicia, rispose con un lamento di piacere. Nicola sapeva come portarla al limite e poi fermarsi, quel corpo che gli aveva regalato negli anni piaceri inconfessabili per lui non aveva segreti. Morgana era il suo Stradivari, un violino di valore incommensurabile, e lui, solo lui, aveva l’archetto giusto per estrarre da lei la sinfonia perfetta. Quando, pochi minuti dopo, arrivarono alla fattoria, Morgana grondava piacere, i capezzoli duri come il marmo, la fica un lago che aveva lasciato un alone sul sedile. Nel cortile, colui che per le prossime ore l’avrebbe usata duramente, strappandole quella dignità della quale una signora bella e rispettata come lei godeva nel suo mondo di tutti i giorni, madre, moglie, professionista. Tutta la sua vita, però, era rimasta chiusa dietro la porta di casa mezz’ora prima. Ora, davanti a quel rozzo contadino, c’era solo un corpo da usare. E far godere. “Scendi vacca” la salutò il contadino, aprendo la ...
    ... porta e agganciando immediatamente un moschettone al collare.
    
    Crr crr crr….. I tacchi di Morgana risuonavano nel silenzio sull’acciottolato del cortile della fattoria, mentre il contadino , il guinzaglio teso in mano, la conduceva verso la stalla, costringendola a un’andatura veloce. A metà strada, però, si fermò. “Hai le polsiere?” chiese a Nicola. Quando lui le tirò fuori dalla borsa che aveva in mano, il contadino le applicò ai polsi di Morgana, quindi le bloccò le mani dietro la schiena. “Ecco, così le tue mammelle da mucca risaltano meglio” le disse, afferrando con la mano libera uno dei capezzoli che spuntavano sotto la maglietta e stringendolo forte. A Morgana scappò un sospiro, più di eccitazione che di dolore vero e proprio. “Su, forza, vorrai mica passare il giorno qui in cortile, vero?” le disse, dandole una bella sculacciata sul culo e ricominciando a camminare a passo svelto verso la stalla. Morgana, bellissima nella sua figura ammanettata e al guinzaglio, lo seguì docilmente, sotto lo sguardo eccitato di Nicola. Nell’aria, oltre al suono dei suoi passi, solo il frinire delle cicale e il canto ritmato di un cuculo dal bosco lì vicino.
    
    Dopo un primo momento per abituare gli occhi, entrata nella stalla Morgana si ritrovò nel mezzo di una corsia centrale, ai cui lati si aprivano una decina di box destinati a ospitare gli animali. Alcuni erano vuoti, ma da altri spuntavano le teste di diversi cavalli, quasi curiosi dello spettacolo che si presentava davanti a ...
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