1. Le avventure di Morgana: il V-day (il giorno della vacca)


    Data: 03/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: Mister_Pink, Fonte: RaccontiMilu

    ... ciotola per cani. “Vacca o cagna non c’è differenza. Sempre una bestia sei. Su, in ginocchio e bevi tutto” diede uno strattone al guinzaglio, obbligando Morgana a mettersi in ginocchio sulla paglia. Le prese le mani e ancora una volta gliele amanettò dietro la schiena, poi le abbassò la testa fin dentro la ciotola, costringendola a bere. “Mi ricordo la tua lingua dall’ultima volta che mi hai succhiato il cazzo. Faceva miracoli. Vediamo ora come te la cavi a lappare come una cagna. Forza, bevi”. Morgana, sempre più eccitata dalla situazione, la fica pulsante di desiderio, la mente ormai totalmente calata nel suo ruolo, iniziò a bere rumorosamente. “L’hai addestrata bene, Nicola, bravo” rise il contadino. “Ne vuoi un altro po’?”. E prima che Nicola potesse rispondere, versò ancora un po’ di prosecco sulla schiena inarcata e tra i glutei di Morgana, che ebbe un brivido intenso. Nicola si inginocchiò dietro di lei, iniziò a leccarle un po’ la schiena, poi però presto si spostò sul suo culo, leccandolo, poi allragando il solco con le mani, infilando la dita nel suo culo e tra le labbra della fica. “Oddio, che bello” riuscì a mormorare per un attimo Morgana, prima che la mano del contadino tornasse a spingere la sua testa all’interno della ciotola, costringendola a finire di leccare il prosecco. “Magari se fai la brava alla fine, dopo che ti avremmo munto e ci saremmo svuotati dentro di te, potremmo farti anche assaggiare la bottiglia. Dove la vorresti? In fica o culo?” la ...
    ... provocò il contadino, mentre con le sue mani forte e dure stringeva forte i capezzoli. Morgana stava impazzendo di piacere, tre quelle mani, la lingua del marito e, soprattutto, quella scena degradante. Sapeva che, se i due avessero continuato con quel trattamento ancora per un po’, l’orgasmo non sarebbe tardato. Ma Nicola, che conosceva benissimo sua moglie, sapeva quale fosse il limite invalicabile, prima che il piacere che la stava travolgendo superasse un punto di non ritorno. Lei. del resto, era lo Stradivari. Ma il violinistra era lui. Ed era lui che decideva il ritmo della sinfonia. Così, un attimo prima che l’orgasmo scuotesse Morgana, con un cenno di intesa i due si fermarono all’improvviso. “Noooo” il lamento disperato di Morgana che invase la stalla. “Rilassati vacca, la giornata è appena cominciata. E prima che tu possa godere, ne devono succedere di cose” la promessa di Nicola. Morgana stava ancora respirando profondamente, quando il contadino la afferrò nuovamente per il guinzaglio, costringendola ad alzarsi. “Forza vacca, che ora comincia il divertimento”. Il volto arrossato e bagnato di prosecco e sudore, una ciocca dei suoi capelli biondi stampigliati sopra l’occhio destro, Morgana si sollevò a fatica, sotto il tiro del guinzaglio. Sui capezzoli un po’ di paglia, incollata dal vino, si avviò verso la balla di fieno al centro del box, le tette protese in avanti dalle mani ammanettate dietro la schiena, la camminata da giumenca selvaggia pronta a essere domata. ...
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