Il postalmarket di zia giulia
Data: 19/03/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
... zii in piena sega, ad occhi chiusi.
Tra le immagini delle fantasie per un attimo comparve pure zia, poi tette , tante tette e le mutandine...ero sprofondato in quel oceano fantastico di meraviglie.
La mano filava che era un piacere.
I miei sensi mi avvisarono improvvisamente che qualcosa era mutato.
Una presenza stava nei pressi. Aprii gli occhi, il viso di zia stava a pochi centimetri dalla mia cappella pulsante.
Niente, sborrai all’istante.
Una serie di schizzi colpirono in pieno viso zia, qualche goccia sulle labbra ed un po’ sulla maglietta nera dove quel biancore spiccava magnificamente.
Panico.
In quel secondo di silenzio che ci separò dalla reazione di zia il mio volto si coloro di tutte le sfumature che compongono l’arcobaleno.
Vergogna ed imbarazzo erano le prime emozioni che provai, oltre al panico.
Che sarebbe successo ora? che figura! Ovviamente salivazione azzerata e non riuscivo a spiccicare parola.
Bloccato in quella posizione non riuscivo nemmeno a nascondere il corpo del reato. Rimasi li con il cazzo gocciolante e la mano che lo teneva.
Zia Giulia, senza proferire parola, lo prese in bocca e lo rianimò.
La reazione di Zia, del tutto inaspettata non mi permise di muovermi. Ero come paralizzato.
Da una parte per la sorpresa della reazione “assurda” di Zia e poi perché quel pompino, fino ad allora solo immaginato cominciava proprio a piacermi.
Avevo solo visto delle foto, tante foto.
Qualche amico fortunato ne ...
... aveva parlato ma evidentemente non era riuscito bene a farsi capire.
La cosa era ancora più incredibile di quello che potessi immaginare.
La zia non parlava, aveva il cazzo tutto in bocca ed andava su e giù facendoselo sparire tutto dentro la bocca.
Variava la velocità e questo mi provocava stimoli diversi.
Io sempre li imbambolato incapace di reagire, beh mi sembrava oramai fuori luogo scusarmi di qualcosa.
Il cazzo ogni tanto veniva segato dalla delicata mano di zia. In quel frangente con la punta della lingua dava delle leccate, ora lente, ora veloci alla cappella.
Ogni sua variazione mi dava sensazioni diverse, tutte intense e gratificanti.
Il tempo ovviamente aveva perso ogni significato.
Notai che grazie alle cure di zia, subito dopo sborrato, il cazzo tornò subito duro. Con le seghe non funzionava così.
La zia ci sapeva veramente fare.
Ad un certo punto di tutte le variazioni cominciai a capire cosa mi sarebbe piaciuto di più in quel momento.
Mi stava leccando la cappella, mi venne istintivo in quel momento di sentirlo giù in gola.
Era imperioso il desiderio di ficcarlo tutto in gola, come aveva fatto in precedenza. Quel tepore umido che provava la cappella in fondo alla gola mi richiamava.
Zia Giulia non faceva fatica a prenderlo tutto in gola.
Però ad un certo punto non si resiste più.
A forza di seghe avevo imparato i segnali premonitori di quando si sta per skizzare. Delle contrazioni li sotto, li dentro. Beh, risulta ...