1. Il postalmarket di zia giulia


    Data: 19/03/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69

    Stavo srotolando i miei ricordi nel tentativo di dare una conclusione degna all’ultimo racconto.
    
    Drin Driin.
    
    “No, chi è adesso, che palle”
    
    Era il corriere, un pacco amazon.
    
    Prendo il pacco e chiudo la porta lo appoggio sul mobile per continuare il racconto.
    
    Dei pensieri mi assalgono.
    
    Ho mediato tra le due situazioni e ne è uscito un ricordo.
    
    Il signor Bezos, tra i più ricchi al mondo, non ha inventato nulla. Chi ha qualche capello bianco si ricorderà sicuramente di tal “PostalMarket” oppure di “Vestro”.
    
    Erano due cataloghi cartacei di vendita per corrispondenza. Pieni zeppi di cose. Si ordinavano, con apposita cartolina. Arrivavano a casa in contrassegno.
    
    Ecco che ora Amazon risulta un PostalMarket aggiornato all’era digitale.
    
    Ma quanto erano belli quei cataloghi, chi all’epoca non ne’ ha incollata qualche pagina...
    
    I fatti riguardano quando da adolescente, quasi 18enne, beh non si può dire ma era un po’ prima.., che spesso toccava andare dai parenti con tutta la famiglia.
    
    Spesso dalla zia Giulia, sorella di mamma.
    
    Mentre i grandi stavano in cucina persi nelle loro inutili chiacchiere io mi annoiavo e me ne andavo in salotto.
    
    Internet non era ancora nemmeno un sogno, la Tv non aveva i mille canali odierni e le trasmissioni non vi erano a tutte le ore.
    
    Rimaneva la pila di riviste “da donne” di zia.
    
    Con un po’ di fantasia si poteva rimediare qualcosa utile all’eccitazione.
    
    Poi scoprii il PostalMarket.
    
    Nella marea di ...
    ... articoli, tra pentole, rasoi, impermeabili, ombrelli, mobiletti, specchi, ci stava pure l’intimo.
    
    Arrivati alla pagina dell’intimo, superati i completini con “mutandoni della nonna”, passate le taglie forti si trovava, nella miriade di opportunità, anche qualcosa di estremamente audace, per l’epoca.
    
    Nella trasparenza del tessuto si intravvedeva benissimo, (benissimo per una mente “assetata”, perennemente in cerca di uno stimolo) il capezzolo.
    
    Tondo, più scuro del contesto, era inequivocabile.
    
    Abbinato alla rotondità naturale del seno dava quel brivido sufficiente a far partire “l’alza bandiera”
    
    Bastava veramente poco, viaggiando tra le 5 e 6 seghe al giorno gli spunti per le fantasie non erano mai troppi.
    
    Quella tetta chiaramente visibile eccitava la fantasia in maniera difficilmente oggi immaginabile in un tempo in cui tutti i porno dell’universo sono a portata di click, tutto e subito.
    
    Quella prima volta non mi limitai a impastarmi l’uccello sopra i pantaloni.
    
    Non contento infatti andai in bagno, con la rivista.
    
    Ero talmente concentrato che quando schizzai, oltre a imbrattare lo specchio di zia, la lavatrice con il relativo pizzo, anche parte della pagina del catalogo ne fu colpita.
    
    Che casino.
    
    Cercai di pulire tutto alla meglio. Il catalogo lo chiusi e lo riposi sotto la pila di riviste.
    
    Tempo dopo mi rivenne in mente. Decisi di andare a trovare zia. Lo Zio stava al lavoro. Zia stava a casa intenta a fare le pulizie.
    
    Mi offrì un caffè poi due ...
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