1. A scuola di pissing (ii parte)


    Data: 17/03/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: pollicino, Fonte: Annunci69

    ... le avevo “lavato” l’intestino, ma la camera era di nuovo una porcilaia!
    
    4. Sesto giorno: le mutandine di Perla.
    
    Giorgia sbrigò prima del previsto tutte le varie incombenze, e la mattina successiva rientrò allo chalet mentre io e Perla ancora dormivamo…
    
    Venne in camera da letto, trovò tutto quel “disastro” e – prendendomi a cuscinate – quasi in un bonario rimprovero, mi domandò:
    
    - “Almeno te la sei sbattuta a dovere, la cagnetta?”.
    
    Le spiegai dettagliatamente come erano andate le cose, e lei – mentre si masturbava furiosamente sdraiata al mio fianco e con le cosce oscenamente aperte – restando un momento pensierosa, mi disse:
    
    - “Bene… Bene… Oggi voglio divertirmi anch’io… Vestiti, la troia ha già goduto abbastanza della mia proprietà (intendeva il mio corpo)”.
    
    Mi lasciò lì un poco interdetto, poi sentii che chiamava:
    
    - “Marcoooo… Perlaaaaa!!!”.
    
    All’unisono accorremmo nella direzione da cui giungeva la voce, e la trovammo nella “urostanza” che aveva già approntato la scenografia per quella esibizione: la solita vasca, un tanga striminzito ma soprattutto trasparentissimo, una manichetta d’acqua da 5 litri…
    
    Io ero vestito di tutto punto, così come Perla… Le intimò:
    
    - “Puttanella, togliti le scarpe e le mutandine, ma non toglierti il vestito”.
    
    C’è da dire che mia sorella apostrofava in quei modi la ragazza perchè le accresceva la libidine, e lei – Perla – ne era assolutamente felice, provando la stessa sensazione…
    
    La giovane prontamente ...
    ... obbedì al comando… Chi l’avesse vista così, non avrebbe osato immaginare che sotto c’era, fresca e libera di agitarsi – una gran bella micetta tutta pelata…
    
    - “Ora, indossa quel tanga, svergognata!”.
    
    Senza sollevarsi la gonna, Perla si infilò prontamente le mutandine e tornò nella posizione di attesa, certa che da chi la stava comandando le sarebbe capitato solo del bene.
    
    Giorgia la fece sedere su una seggiola posta al lato della vasca, ed iniziò ad ingozzarla di liquidi: acqua, bibite gassate (in modo da accrescere quel senso di gonfiore), ma niente alcolici: voleva che lei restasse perfettamente sobria, per poter recepire lucidamente ogni stimolo che le sarebbe stato proposto e ogni sensazione che il suo corpo le avrebbe trasmesso.
    
    Io stavo lì a guardare la scena: più Perla beveva, e più la nausea si dipingeva nei suoi occhi che, invano, invocavano pietà…
    
    A un certo punto, mia sorella le strappò dalle mani quell’ultima bottiglia ancora mezza piena, e che non riusciva a terminare… Le urlò.
    
    - “Basta! Sei diventata proprio una bella botticella piena di piscia… Vediamo cosa sei capace di fare!”.
    
    E così dicendo, la prese per un braccio e la strattonò fino alla vasca.
    
    Le urlò di nuovo:
    
    - “Ora leva il vestito e il reggiseno!”.
    
    La piccola eseguì tutto, obbediente. Si vedeva il suo ventre gonfio, sembrava fosse incinta, e su questo Giorgia si mise a giocherellare:
    
    - “Guardati come sei piena… Pensa se lo sperma di mio fratello ti avesse ingravidata! Ma per ...
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