1. Frate martino - 6


    Data: 15/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... vascone e sedendosi su uno sgabello in disparte ad asciugarsi, mentre Virgildo e Rolando se la prendevano comoda, ridendo e scherzando da bravi commilitoni uniti da una lunga militanza in comune. Ogni tanto si scambiavano qualche battuta in arabo, accompagnandola poi con fragorose risate, che mettevano il povero frate ancora più a disagio.
    
    Finalmente, quella tortura finì: i due cavalieri uscirono dalla vasca, si asciugarono e si rivestirono con degli indumenti puliti, che nel frattempo erano stati loro portati.
    
    Fatta una seconda sosta nella mensa per rifocillarsi, arrivò il momento di andare dal capitano. Salirono un ampio scalone di pietra e, giunti in una vasta anticamera gremita di funzionari e cavalieri:
    
    “Aspettate qui.”, disse Rolando, e si diresse con passo sicuro verso una porta, che gli venne prontamente aperta dalle guardie che la sorvegliavano.
    
    Tutto questo apparato intimidì ulteriormente frate Martino, che ancora una volta si rammaricò di non trovarsi più nell’anonima schiavitù del caravanserraglio. Finalmente, ricomparve Rolando, aveva la faccia cupa.
    
    “Vuole parlare da solo con te. – disse a frate Martino, prendendolo per un braccio e dirigendosi verso la porta da cui era appena uscito – Mi raccomando, cerca di essere rispettoso e rispondi senza mentire a tutte le sue domande.”, concluse, lasciandolo da solo, mentre le guardie lo facevano entrare.
    
    Il salone in cui venne introdotto era ampio e lussuoso, ma il giovane teneva gli occhi bassi e poco ...
    ... o niente poté ammirare dei ricchi arredi.
    
    “Vieni avanti.”, gli disse una voce giovanile, e frate Martino avanzò, fino ad arrivare davanti ad un’ampia scrivania.
    
    Seguì un lungo silenzio: il giovane non osava quasi respirare, mentre si sentiva addosso gli occhi dell’altro, che lo scrutavano.
    
    “Bene, bene, bene… - disse il capitano con tono divertito, e si alzò, aggirando il tavolo e andandogli vicino – A quanto pare, ci si rivede.”
    
    A quelle parole, frate Martino sollevò gli occhi e fece un passo indietro con un grido strozzato: davanti a lui si ergeva Wolfango di Rottadicollo, fiero e imponente nella sua veste da Capitano dei Cavalieri di San Giovanni!
    
    “Voi…”, balbettò il giovane, terrorizzato.
    
    Era come se tutti i suoi vecchi fantasmi lo avessero alla fine raggiunto per chiedere vendetta.
    
    “Già, io. Ne è passato di tempo, eh, Martino?”
    
    Frate Martino cercò di deglutire il groppo che aveva in gola e gli toglieva il respiro.
    
    Wolfango si sedette ad uno scranno.
    
    “Guardami”, gli ordinò.
    
    E frate Martino lo guardò, meravigliandosi come il ragazzino laido e debosciato di un tempo fosse diventato quel giovane aitante e così straordinariamente avvenente, con i morbidi capelli, che gli scendevano ondulati sulle spalle e la barbetta rada a contornargli le guance.
    
    “Perché sei scomparso dal castello?”, gli chiese e c’era quasi una nota dolorosa nella sua voce.
    
    “Alterio venne ad avvertirmi che avevate minacciato di… di raccontare a vostro padre quello che… ...
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