1. Sonia - l’odore del sesso 2 (racconto)


    Data: 08/03/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    «Ho dei programmi per te» le mormorò all’orecchio Anita, leccandole piano il lobo mentre aspettavano che il bagno si liberasse. Sonia ebbe un brivido e si bagnò istantaneamente. «Ma tu devi fare la brava cagnetta.»
    
    «Sì, padrona» rispose, con un filo di voce.
    
    «Non vuoi sapere di che si tratta?»
    
    «Farò tutto quello che vorrai.»
    
    In quel momento il bagno si liberò ed entrambe entrarono nel cubicolo. Fra ragazze era comune condividere anche quei momenti, ma il rapporto tra lei e Anita non era affatto normale.
    
    Appena dentro, Anita abbassò i leggings neri attillati e il perizoma bianco, ma fu Sonia a sedersi sulla tavoletta di plastica bianca. L’altra si voltò e appoggiò entrambe le mani alla porta di legno coperta di graffiti e scritte tracciate con il pennarello, sporgendo indietro i glutei tonici.
    
    «Fai il tuo dovere, cagna» le ordinò.
    
    Sonia non aspettava altro. Cominciò a leccare la pelle liscia e profumata della compagna con passione, spostandosi gradualmente verso lo sfintere.
    
    Da settimane era diventata il giocattolo sessuale di Anita, che la usava come e quando ne aveva voglia. Non aveva ancora mantenuto la promessa di cederla alle amiche, Sonia sapeva che era combattuta, ma mentre le lappava il culo, strappandole gemiti strozzati, pensava, e in fondo sperava, che presto sarebbe accaduto.
    
    «Ti piacerebbe vedermi servire le tue amiche?» le chiese, dopo aver fatto correre la lingua per l’intera lunghezza della fessura.
    
    Anita non rispose, se non con ...
    ... un brivido, ma a Sonia non servivano le parole per sapere cosa passava per la testa della sua padrona.
    
    Aveva percepito il profumo metallico della rabbia, mescolato a quello più dolce della gelosia e all’afrore di giungla tropicale della passione sessuale, quest’ultimo in parte dovuto al suo lavoro di lingua.
    
    L’idea la eccitava, ma aveva paura di perderla e la cosa la faceva infuriare con se stessa perché era una forma di debolezza.
    
    «Tu sei la mia padrona» riprese, mentre le leccava lo sfintere con la punta della lingua e infilava due dita in vagina. «Sarò sempre tua.»
    
    «Vuoi sentire che sapore hanno le fregne di quelle stronze?» la stuzzicò Anita, senza neanche tentare di mascherare il fastidio che provava.
    
    «Voglio far vedere loro che schiava ubbidiente che hai.»
    
    «Ma rimarrai solo mia?»
    
    «Solo tua.»
    
    «E potrò sempre farti quello che voglio?»
    
    «Sempre.»
    
    «Fammi godere, cagna.»
    
    Sonia si concentrò sul piacere di Anita con attenzione rinnovata e la portò all’orgasmo in pochi minuti, tenendola sull’orlo del piacere più a lungo del necessario, poi si leccò avidamente le dita da cui colavano le dense secrezioni vaginali ovulatorie della ragazza.
    
    «Se proprio vuoi fare la cagna» disse mentre si tirava su i leggings. «Ti farò fare la cagna.»
    
    Nel salone della casa di Anita c’erano sei ragazze, oltre a Sonia e alla sua padrona. Si trattava del gruppo ristretto, l’élite della classe, che Anita aveva invitato per l’occasione.
    
    Griffate e nervose come ...
«1234...»