L'estate coi cugini [parte 1]
Data: 25/02/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: alchest, Fonte: Annunci69
... Quello era il culmine, non ne potevo piu. Mentre sentivo gli altri ridacchiare come delle cornacchie, Tommaso mi prese per i capelli e mi spinse a terra, continuando a ridere urlando sempre piu. Mi alzai in piedi, con la rabbia in volto e urlai 'ORA BASTA! LO DIRO' AI TUOI GENITORI!'. Per la prima volta Peter si fece avanti dicendomi 'Tu prova a fare la spia e ti ammazzo Sir Todd'. Mi rimisi seduto, amareggiato. Non era giusto. Che divertimento poteva esserci nel prendersela così tanto con uno piu piccolo? Minacciare addirittura di ammazzarmi l'iguana? Basta, da quel giorno non li avrei piu ascoltati. Me ne andai tutti i giorni in spiaggia e, quando eravamo a casa, andavo assieme a loro e poi mi allontanavo per i fatti miei. Ebbi un pò di tregua.
Un giorno, nell'estate dei miei 16 anni, stavo come sempre leggendo un libro poggiato ad un albero agli inizi della boscaglia. L'aria era leggera, il canto delle cicale sempre fortissimo e finalmente ero solo con i miei pensieri e nessun altro. Fino a quel momento. Quando si fece strada qualcuno tra i rami sul terreno facendomi percepire il suo arrivo. 'Non loro, ti prego' pensai. 'Quindi è qui che ti nascondi, ora.' Deglutii così forte da farmi male alla gola. Mi avevano trovato. Fissai dritto davanti a me, cercando di calmarmi. Mi si avvicinò e mi disse 'Fai finta di non ascoltare? Guarda che vengo in pace!'. Mi girai e vidi Alberto,18 anni, il fratello maggiore di Filippo. 'Che ci fai tu qui?' gli chiesi. Non si aveva mai ...
... traccia di lui, spariva sempre dopo i pasti e a tavola non parlava quasi mai. Abbozzava un sorriso ogni volta che i nostri genitori dicevano qualche cazzata o ogni volta che mi rispondevano 'stanno solo giocando'. 'Oggi mi hai rubato il posto, sai?' mi disse. Mi prese per mano, mi fece tirare su e mi portò a pochi passi da lì, a guardare il panorama. 'Da qui c'è sempre un venticello fresco e si sente il profumo del mare. Amo questo posto, non l'avevo mai condiviso con nessuno. Ma a quanto pare oggi lo condividerò con te.' mi disse sorridendo. Era così bello con quei capelli castani al vento, che non riuscii nemmeno a rispondergli mentre lo guardavo. Rimanemmo tutto il pomeriggio in silenzio a leggere, poi verso le 18 si alzò dicendomi che era ora di tornare a casa per la cena. Lui in effetti era solito aiutare a cucinare, quindi rincasava spesso prima di noi. 'Va bene, allora ci vediamo a casa' gli dissi. 'Non vieni con me?' 'Sei in bici, anche correndo morirei dopo poco senza fiato.' Ridacchiò, mi prese per mano avvicinandosi alla bici, ci salì e mi fece cenno sul sellino per invitarmi a salire. 'Sei sicuro? Il peso sarebbe notevole' gli dissi, già in pensiero per lui. 'Se te lo dico è perché voglio farlo, no?' Arrossii. Salii sulla bici e mi feci portare a casa da lui. Misi le mani attorno al suo addome, e lasciai che quella fresca aria di mare mi carezzasse il viso per tutto il tempo. Non disse una parola, pedalava lento e sentivo i suoi addominali in tensione ad ogni pedalata. ...