1. L'estate coi cugini [parte 1]


    Data: 25/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: alchest, Fonte: Annunci69

    Ciao a tutti, mi presento: mi sono iscritto scrivendo racconti qualche anno fa e ho poi mollato. Avevo delle abitudini, come dare molto romanticismo alle storie, scrivere in diverse parti e cominciare con questa frase: Ogni racconto ha del vero e parte di fantasia, ma non dirò quali. Spero di non aver perso il tocco e buona lettura!
    
    Forse era il rumore forte del canto delle cicale a coprire le mie urla, o forse semplicemente il fatto di essere nei pressi di un capanno abbandonato lontano da casa, ma ogni volta che succedeva nessuno veniva ad aiutarmi. Per carità, non succedeva nulla di grave, classici giochetti tra bambini. Però ne ero sempre io la vittima. E ne ero stanco.
    
    Ogni estate si andava in una casa al mare molto grande che ospitava tre famiglie: la mia, quella della sorella di mia madre e quella di amici di famiglia. Io avevo 5 anni quando cominciammo questa abitudine, 5 anni quando conobbi Andrea e Tommaso, i miei cugini, e Filippo, il figlio di amici. Io, di cinque anni, ero il piu piccolo. Infatti loro tre, compagni di classe, ne avevano già otto. Passavamo assieme tutto il mese di agosto, solitamente, in questa bellissima campagna a pochi passi dal mare della mia terra sicula. Ah sì, c'era anche Peter, nove anni, mio fratello. Un cretino. Era quello che odiavo piu di tutti. Soprattutto era quello che doveva difendermi, ma che invece si divertiva a guardarli prendermi in giro. Perché era ormai ricorrente andare a giocare tutti assieme e finire col vessare ...
    ... me solo perché ero il piu piccolo. Si divertivano a giocare a farmi contare a nascondino e sparire per ore lasciandomi a piangere. O dicendomi che poco piu avanti avevano visto un gattino per poi invece trovarmi a cadere rovinosamente giu da una strada interrotta. La peggiore fu quella volta che, con gli occhi chiusi per la conta, riaprendoli mi lanciarono nella maglietta un topo morto. Mia madre mi trovava sempre a piangere ogni sera, con o senza di loro, e io non perdevo occasione per dirlo ai loro genitori. Ma loro mi rispondevano con un 'Sono bambini come te, stanno giocando.' . No, non stavano giocando, erano cattivi. Non c'era bisogno di farmi dispetti per divertirsi. La parte piu brutta era che non potevo farci nulla. Anche volendo, quando non andavo a giocare con loro e stavo a casa a guardare la tv o fare i compiti, me li trovavo la sera a cena a prendermi in giro chiamandomi femminuccia o a tirarmi calci da sotto il tavolo. Era un incubo. Fu così per molto tempo, fino ai loro 15 anni, pubertà avanzata. Quell anno successe una cosa: oltre ad essere cambiata la loro voce, ad avere i primi baffetti e a puzzare di sudore, erano sempre piu fisici. Gli scherzi erano diventati toccarmi il culo o mettermi in ginocchio in mezzo a loro. Una volta, mentre leggevo un libro all'ombra di un albero, si avvicinò Tommaso, si piegò davanti a me poggiandosi sul libro e, tirandosi giu i pantaloni mi smollò il suo uccello duro sul libro dicendo 'Hey femminuccia, me lo dai un bacino?'. ...
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