C'è stato un tempo
Data: 21/02/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... sporgendo la testa dal fianco del ragazzo:
“Ah, siete voi, don Cecilio, - disse con un largo sorriso – venite, venite: stavo mostrando al nostro giovane amico i piaceri della gengivazione.”
“E’ uno sballo, don Cecilio!”, disse Tonino entusiasta, voltando appena la testa.
“Della gengivazione?”, chiese il nuovo arrivato, facendosi avanti.
“Del pompino senza dentiera!”, ghignò il giovane cameriere.
“Non essere impertinente! – lo riprese bonariamente don Severino, dandogli un leggero ceffone sulla chiappa – Volete provare pure voi, amico mio? Venite, venite…”
Mosso dalla curiosità di provare quella nuova esperienza, don Cecilio si tolse il cappello, lo depose su una sedia assieme al bastone, e si avvicinò, sbottonandosi i pantaloni e cavando fuori dalle mutande un uccello ancora frollo, ma già consistente.
“Tirate fuori pure le palle…”, disse don Severino e, dando seguito alle parole, gli infilò la mano dentro le mutande e ne cucchiaiò fuori la grossa borsa dei coglioni.
L’anziano la palleggiò un poco, compiaciuto, poi gli afferrò l’uccello, portandolo con due menate al giusto turgore, lo scappellò e avvolse il glande con la sua lingua pastosa, gustandone le primizie. Poi con mossa esperta lo ingoiò e se lo fece scivolare attraverso la stretta delle gengive. Era evidente che aveva una lunga esperienza alle spalle.
“Che ve ne pare?”, chiese dopo un po’, togliendoselo dalla bocca sgocciolante di saliva.
“Sono strabiliato… - boccheggiò don Cecilio – ...
... senza l’impaccio dei denti… è… è…”
“Non trovate le parole per dirlo, eh?”, ghignò il vecchio e se lo riprese in bocca, continuando a gengivarlo.
Poi riprese a lavorare il robusto trivello del cameriere, alternandosi con voluttà dall’uno all’altro. Nel frattempo, per sostenersi, don Cecilio aveva passato un braccio sulle spalle di Tonino, ma nelle convulsioni del piacere, la mano era lentamente scivolata verso il basso, fino a poggiarglisi sulla voluttuosa rotondità del culo. Appena se ne rese conto, l’uomo cominciò a palpeggiarlo con evidente bramosia, contribuendo in tal modo ad accrescere gli spasimi di piacere che Tonino stava provando.
“Che meraviglia di culo, il nostro giovane amico… - sospirò ad un tratto don Cecilio, mentre gli faceva scivolare le dita nello spacco, untuoso di sudore – non credete, don Severino, che dovreste…”
“C’è stato il tempo, caro don Cecilio… Ma alla nostra età, l’unica cosa ch’è rimasta funzionante è la lingua e gli unici piaceri, a cui possiamo attingere, sono quelli orali …”
“Dicono che le ostriche riescano a ravvivare…”
“Ce ne vorrebbe un intero mare! - commentò sarcasticamente don Severino – Ma accomodatevi voi, se vi fa piacere. Che ne dici, Tonino, se il nostro don Cecilio favorisce un po’ del tuo bel culo?”
“Veramente… sarei ancora vergine…”, disse il giovane con un po’ di titubanza.
“Sei ancora vergine? – esclamò don Severino con gli occhi che gli brillavano di sfrenata
libidine – Allora, don Cecilio caro, ...