1. C'è stato un tempo


    Data: 21/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... lasciate all’età il privilegio di assaporare questa primizia, così vi preparo anche la strada.”
    
    “Ma senz’altro, amico mio, - rispose garbatamente l’uomo – accomodatevi.”
    
    E fatto girare il giovane cameriere, e chinare in avanti, gli allargò lui stesso le natiche, offrendo l’orifizio all’adorazione di don Severino, che, senza esitare, avvicinò la bocca e ci saettò dentro la lingua.
    
    “Wau…”, fu il commento di Tonino, sentendosi nel retto quel serpentone guizzante.
    
    Per la verità, fu sfiorato dal dubbio se fosse davvero ben fatto quello che stava facendo, ma il signor Domenico, direttore dell’Hotel, non gli aveva sempre detto che dovere del personale era di accontentare le richieste degli ospiti? Ma sicuro che si riferisse pure a questo? Tonino non ne era sicuro… però, cazzo, se era piacevole quella lingua che gli scorreva dentro e fuori dal buco!.. E poi non stavano facendo nulla di male… e quei due gli stavano simpatici… e davano anche buone mance…
    
    Messi, così, a tacere gli scrupoli, il giovane cameriere lasciò che don Severino si prendesse il suo piacere, ravanandogli con la lingua dentro e fuori dall’ano.
    
    L’unico a scalpitare era don Cecilio, che ormai non vedeva l’ora di affondare il biscotto ed era talmente eccitato, che temeva di venire da un momento all’altro, solo a guardarlo.
    
    Ma finalmente:
    
    “A voi, amico mio, - disse don Severino, scostandosi – un vero bijou…”, e si leccò le labbra.
    
    Don Cecilio, allora, lo fece girare e, mentre don Severino ...
    ... riprendeva a gengivargli l’uccello, sorbendo il sughetto amarognolo che ne sgorgava, lui infilò l’uccello nello spacco del culo, scivoloso di saliva, e trovato l’orifizio, spinse leggermente.
    
    Tonino si irrigidì, non appena sentì forarsi da un oggetto ben più duro e meno scivoloso; ma l’altro aveva fatto un buon lavoro, ammorbidendogli lo sfintere, così con un secondo affondo, l’uomo gli ficcò dentro mezzo cazzo.
    
    “Ah!”, strillò Tonino, dando una spinta in avanti per sfuggire alla pressione.
    
    Ma così facendo, conficcò l’intero cazzo nella gola dell’anziano don Severino, che strabuzzò gli occhi e poco mancò che ci restasse secco. Ma si riprese subito, grazie alla sua decennale esperienza, e con un guizzo della testa si sfilò mezzo cazzo dalla bocca, continuando a suggere e slurpare, come se niente fosse stato.
    
    Intanto, con abili mosse, don Cecilio era arrivato in fondo al suo percorso, portando a termine l’opera di deflorazione. O meglio, la prima fase, perché, come dicono i manuali, la deflorazione si può dire compiuta solo quando l’atto sessuale è terminato e il seme maschile deposto nell’apposito ricettacolo.
    
    A questo punto, don Cecilio non perse tempo: avvolse le braccia attorno al petto del giovane e, mentre gli impastava le tette con le mani e gli strizzava i tettini con le dita, prese a galoppare con vigore, per quanto la posizione all’impiedi glielo rendesse poco agevole. Ma quel culo stretto e per la prima volta chiavato era così strepitoso, da rendere ...
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